

Fano (PU) – Ha un valore di 120mila euro ed è una sorta di “navigatore”che fonde le immagini della risonanza magnetica multiparametrica, utilizzata da circa un anno e mezzo dai radiologi di Marche Nord, con quelle dell’ecografo, guidando l’ago della biopsia fino al bersaglio giusto.
Queste le caratteristiche della nuova apparecchiatura donata dalla Fondazione Carifano al Santa Croce che sarà utilizzata per migliorare la diagnosi dei tumori alla prostata: “E’ una vera novità che produce molti vantaggi – spiega Valerio Beatrici, direttore dell’Urologia di Marche Nord, che da alcune settimane dispone di una tecnologia definita fusion biopsy -. Dopo la risonanza magnetica multiparametrica, che mette in evidenza la lesione tumorale sospetta, è necessario effettuare la biopsia per avere conferma della presenza del tumore, definirne l’aggressività e il trattamento terapeutico più adeguato. Fino ad oggi – spiega il direttore -, nel sospetto di tumore alla prostata, si procedeva con l’esecuzione di biopsie prostatiche eco guidate, senza avere un bersaglio ben definito da pungere in seno alla ghiandola, con il rischio di incorrere in risultati talora falsamente negativi”.
Con il Sistema Trinity Koelis (questo il nome dello strumento), invece, l’urologo potrà identificare la zona sospetta ed eseguire una puntura mirata, con significativa riduzione dei falsi negativi. Un modo efficace per scoprire in tempi più brevi l’aggressività del tumore e stabilire la strategia terapeutica più appropriata. “Prima – conclude Beatrici – in caso di lesioni sospette eravamo costretti ad indirizzare i pazienti fuori Regione, verso centri già attrezzati per eseguire biopsie fusion. Adesso, grazie alla donazione della Fondazione Carifano, anche nelle Marche disponiamo di questa tecnologia. Nel panorama italiano, l’apparecchiatura oggi a Fano, è la più aggiornata ed è la prima installata in Italia della nuova generazione”.