“Allez les filles, au travail!” serata dedicata a Valeria Solesin a Fano
- 27 Novembre 2015
Fano (PU) – Si è aperto con la lettura degli scritti di Valeria Solesin, giovane assassinata nell’attentato terroristico parigino al Bataclàn pochi giorni fa, l’ultimo appuntamento della rassegna “Il rispetto è un diritto sempre” a lei dedicato, sul tema dell’eliminazione della violenza sulle Donne, organizzato dal Comune di Fano, Assessorato Pari Opportunità e la Commissione Pari Opportunità della Regione Marche.
Aperto dall’Assessore Marina Bargnesi e moderato dalla Consigliera Sara Cucchiarini l’incontro ha approfondito le numerose problematiche che le donne vivono in ambiente lavorativo: mobbing al femminile, disparità di salari tra uomo donna a parità di titoli, basso numero dei ruoli apicali e dirigenziali delle donne rispetto agli uomini, difficoltà a conciliare i tempi di vita e lavoro soprattutto in caso di maternità, diritto negato alla maternità da silenti pratiche consolidate come il demansionamento e ancora: gli effetti del jobs act e la fine dell’ignobile pratica delle dimissioni in bianco. Tutte argomentazione approfondite con la Consigliera di Parità effettiva della Regione Marche presente, Paola Petrucci , figura istituzionale nominata dal Ministro del Lavoro di concerto con il Ministro per le Pari Opportunità per presidiare la condizione della donna nel mercato del lavoro, ruolo centrale oggi nella strategia di intervento per sanzionare le discriminazioni. Il lavoro e la sicurezza dello stesso, permettono alle donne un’autodeterminazione che risulta essere essenziale nella pratica dell’emancipazione per creare quel modello culturale di non dipendenza dal proprio compagno o marito che sappiamo dalle statistiche di settore, essere l’agente principale di violenze sulle donne, agite per lo più in ambito domestico. Per ribadire quindi la centralità del modello culturale citiamo Valeria Solesin (sociologa che ha approfondito il tema dell’occupazione femminile) “si evidenzia come in Italia persista una visione tradizionale dei ruoli assegnati all’uomo e alla donna (…) è per questo motivo che appare auspicabile una maggiore condivisione delle responsabilità familiari e professionali tra le donne e gli uomini.” (Tratto dal suo articolo “Allez les filles, au travail!” 2013)
Il dibattito è continuato con l’approfondimento del mondo sindacale che ha portato anche alcuni dati:
Simona Ricci Segretaria Cgil Provincia Pesaro Urbino: “il mercato del lavoro nel nostro territorio provinciale, poi, appare davvero nemico delle donne, delle giovani donne, in particolare. Il numero di donne attive in provincia è praticamente tornato ai livelli del 2004, con un – 0,9%, in netta controtendenza sia rispetto al dato marchigiano (+ 3,1%) sia rispetto al dato delle regioni del centro (+ 3,9%) aumentando cosi la separazione di genere del nostro mercato del lavoro provinciale. Il tasso di occupazione femminile crolla così al 51,8%, quasi venti punti percentuali sotto quello maschile al 71,3%. Con questi numeri il desiderio di futuro e ancor più il desiderio di maternità e paternità appare davvero lontano da realizzarsi.”
Continua Desi Goffi dello Sportello Disagio Lavorativo/Mobbing INAS CISL di Fano: “Tra i lavoratori che si sono rivolti allo sportello il 36% sono uomini e il 64% sono donne. Va tenuto presente che la percentuale femminile nel mondo del lavoro ammonta a circa 40-45%, in una condizione di parità arriveremmo a percentuali reali molto alte di lavoratrici che chiedono aiuto. Queste donne sono costrette a sopportare situazioni difficili in quanto discriminate anche nella ricerca di un’occupazione alternativa, questo in ragione di maggiori impegni familiari o di una possibile maternità presente e futura, causa spesso di mobbing, demansionamento, trasferimento, licenziamento in un mercato del lavoro che vive la maternità come un problema e non come una risorsa. Il tema delle donne e il lavoro è legato in maniera stretta ai tempi di conciliazione di vita e lavoro e alla flessibilità degli orari e l’offerta che i territori offrono dei servizi all’infanzia: asili nidi, nidi domiciliari, centri, scuole dell’infanzia, ludoteche ecc, diventa essenziale.
La conclusione si è dedicata al centrale tema della conciliazione, obbiettivo per coniugare il diritto alla maternità con quello che possiamo definire l’empowerment femminile lavorativo, a parlarne è stata Lucia Capodagli, imprenditrice che viene dall’esperienza aziendale privata , oggi Presidente di Aset SPA, Società partecipata e multiservizi del Comune di Fano che conta oltre 200 dipendenti. La Capodagli ha da pochi giorni avviato la procedura di certificazione aziendale del Family Audit: questa introduce un processo volontario e partecipato che permette di verificare e migliorare la politica di gestione del personale tramite l’individuazione di iniziative/azioni concrete che consentano di migliorare la conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa dei propri collaboratori/trici, rispondendo ai bisogni reali delle persone, delle organizzazioni e della comunità territoriale. E’ uno strumento di attuazione della Responsabilità Sociale di Impresa e mette in atto un processo di miglioramento continuo sotto questo aspetto.
Questa “buona pratica” aziendale è all’avanguardia sul tema della conciliazione di tempi vita e lavoro e viene riconosciuta a livello nazionale: sono solo 57 le azienda in Italia certificate che hanno dato avvio a questo percorso e solo 2 nella Regione Marche e Aset Spa è tra queste.