Bruxelles (BELGIO) – Cerca di ripartire Bruxelles il giorno dopo gli attentati all’aeroporto Zaventem e alla metropolitana, che hanno sconvolto la vita degli abitanti della capitale europea. Si sta riprendendo anche Andrea, 30enne fanese che vive e lavora a Bruxelles assieme alla moglie e ai 2 figli che ieri, nonostante lo shock, subito dopo l’attacco terroristico, tramite il nostro giornale, ha portato la sua testimonianza.
“Siamo passati dal caos e dalla grande violenza di ieri, alla calma e al silenzio surreale di oggi – racconta Andrea alla redazione di Fanoinforma -. Non è un silenzio piacevole, si sente che il poco rumore che si percepisce oggi lungo le strade, solitamente rumorose, è frutto di qualcosa di terribile. Le autorità hanno lanciato il livello di allerta 4, il massimo e l’esercito è sceso in massa in strada, segno che si aspettano che qualcos’altro possa accadere. Hanno innalzato i controlli anche alle persone che entrano ed escono dalle stazioni e aeroporti”.
“Allo scalo di Charleroi praticamente perquisiscono tutti, uno ad uno e tenendo conto che Zaventem ancora è chiuso, potete immaginare le file chilometriche che si formano. Non è una buona cosa secondo me, visto che ammassi così grandi di persone potrebbero rappresentare un bersaglio appetibile per i terroristi”.
Il pensiero più grande del 30enne fanese però ricade inevitabilmente sui suoi figli: “Oggi la vita è ripresa quasi normalmente, io sono in ufficio, mia moglie e i miei figli sono al lavoro e all’asilo e questo non mi fa stare molto tranquillo. La prima cosa che ho fatto ieri è stata quella di chiedere le ferie al mio datore di lavoro e appena me le accorderanno torneremo tutti in macchina in Italia e rimarremo a Fano fino a quando la situazione non si normalizzerà”.