Fano (PU) – La mission per il 2016 è la fusione con la Holding perché, come ha sottolineato la stessa presidente di Aset Spa Lucia Capodagli “è quello il mio mandato” ma intanto c’è da chiudere il 2015 ed il bilancio è sicuramente positivo.
“Un’impresa funziona solo se viene gestita con criteri imprenditoriali, e questo a prescindere che sia pubblica o privata” ha esclamato la presidente prima di elencare gli ultimi dati di bilancio, relativi al terzo trimestre 2015, appena approvati dal Cda: il valore della produzione è di 27,1 milioni, con una crescita dello 0,41% rispetto ai primi 9 mesi del 2014; contemporaneamente i costi operativi hanno toccato quota 20,8 milioni con un risparmio che sfiora il 6%. Importante anche i numeri della differenziata visto che in 11 dei 13 comuni serviti ha superato il 70% e Fano è stata premiata come migliore città italiana, tar quelle tra i 50.000 e i 100.000 abitanti, il recupero dalla differenziata. Ma nonostante ci siano bilanci da chiudere ed investimenti da fare – proprio questa mattina è stato dato il via libera all’ampliamento del depuratore di Ponte Sasso per 1 milione e 270 mila euro .- la Spa non perde di vista nemmeno il sociale. “Vista il perdurare di una situazione sociale precaria- ha aggiunto la Capodagli – , il nostro cda ha voluto destinare per la prima volta una cifra considerevole, pari a 300 mila euro, per sostenere le famiglie più bisognose nel pagamento delle bollette”.
E a proposito di bollette, queste non dovrebbero subire aumenti nonostante l’azienda stia investendo parecchie risorse nella gestione e pulizia delle caditoie (sono 14.000 in tutto il territorio comunale), un lavoro mai fatto fino ad oggi in queste proporzioni. “Mi preme anche annunciare che sono stati presentanti all’Aato i progetti esecutivi per gli scolmatori a mare” ha puntualizzato la presidente di Aset Spa per dimostrare il lavoro svolto sino ad oggi “ma la madre di tutti i progetti è la fusione con la patrimoniale Aset holding – ha concluso -, che vorremmo avvenisse in tempi brevissimi, perché avere un’azienda unica ha un impatto positivo soprattutto sui cittadini e sulle capacità di investimento su progetti significativi a beneficio delle città”.