

Pesaro (PU) – Faceva avanti e indietro da giorni verso un capannone abbandonato a Villa Fastiggi e questo ha destato non pochi sospetti tant’è che i Carabinieri di Pesaro che hanno deciso di seguirlo. Quello che apparentemente sembrava uno stabile in disuso era invece stato adibito a serra per la piantagione di cannabis.
Protagonista della vicenda un giovane di origine palermitana, F.G. di 25 anni, operaio incensurato, da diversi anni residente a Pesaro, arrestato in flagranza di reato l’8 luglio dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo insieme ai colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Pesaro, con l’accusa di coltivazione e produzione, ai fini della successiva massiva divulgazione, di sostanze stupefacenti e furto di energia elettrica dalle pubbliche forniture.
La costanza dei Carabinieri, disposti in apposito servizio di monitoraggio del sito per diverse ore, veniva così premiata nel pomeriggio quando entrando nel capannone davanti ai loro occhi si presentava una distesa di piante di marijuana. All’interno, in un ambiente di circa 150 metri quadri, era stata realizzata una coltivazione intensiva di cannabis indica, la cui crescita e maturazione poteva essere tanto veloce quantorigogliosa grazie ad uno speciale, sebbene artigianale, sistema di illuminazione, irrigazione e di riscaldamento, molto ben congeniato per creare nell’ambiente un microclima assolutamente efficace.
Infatti, temperatura ed illuminazione ideali costantemente mantenute, erano idonee a far raggiungere le piante un’altezza adeguata in tempi brevi, favorendo anche la qualità dello stupefacente che ne veniva ricavato.
Dopo aver fermato il giovane, i militari, ispezionando il capannone, constatavano che in altri due locali, per una ulteriore superficie di circa 350 metri complessivi, erano stati realizzati gli stessi impianti e vi erano decine di vasi con parti di fusto di piante di cannabis recisi.
Un investimento non di poco conto per F.G., viste la complessità e l’ingente quantità di macchinari (climatizzatori, ventilatori, speciali lampade, ecc.) che componevano gli impianti asserviti alla coltivazione delle oltre 300 rigogliose piante di cannabis indica, che crescevano singolarmente in vasi. Le piante, di varia grandezza, avevano raggiunto stadi di crescita da 0,50 cm fino a 1,5 mt circa.
La approfondita perquisizione condotta, permetteva inoltre di rinvenire, occultati all’interno di un congelatore, due sacchi di infiorescenze già essiccate, di Marijuana appunto, pronte alla commercializzazione, per un peso complessivo di kg 4,900; oltre a materiale vario per la cura, crescita, confezionamento dello stupefacente e materiale pubblicitario di siti di vendita di semenze.
Le ulteriori indagini hanno portato a scoprire che il giovane pagava un regolare contratto d’affitto per il capannone cosa che fa presupporre che l’attività illecita durasse da parecchio tempo.
Tutti gli impianti realizzati, tra l’altro, erano pericolosamente allacciati, ovviamente in maniera fraudolenta, a condotte elettriche asservite ad altri siti, tanto da essere stato necessario l’intervento, per la messa in sicurezza del sito e per gli accertamenti di specie, di personale dei Vigili del Fuoco di Pesaro e della compagnia ENEL.
L’intero capannone, con il suo contenuto, è stato sottoposto a sequestro. F.G. è stato tradotto presso il carcere di Pesaro “Villa Fastiggi”, a disposizione del P.M. della locale Procura della Repubblica.