

Fano (PU) – L’ARPAM ha diffuso i risultati dei monitoraggi avviati subito dopo l’incendio che l’11 agosto ha colpito la ditta Carbon Line S.r.l. di Fano, specializzata nella costruzione di imbarcazioni da diporto. Le squadre tecniche, intervenute già durante le operazioni di spegnimento, hanno installato gli strumenti idonei a rilevare gli inquinanti atmosferici (IPA, diossine, metalli, composti organici volatili) e prelevato campioni di terreno e acque reflue. Le acque utilizzate per lo spegnimento sono confluite nella rete fognaria e trattate dal depuratore di Bellocchi, senza contaminazioni dirette di corsi d’acqua o suolo.
Le prime analisi hanno evidenziato:
Gli analizzatori della centralina di monitoraggio della qualità dell’aria di Fano non hanno registrato anomalie, restituendo concentrazioni tipiche del periodo per tutti i parametri analizzati. I campionamenti sono proseguiti nelle giornate del 12 e 13 agosto sulla matrice atmosferica; sono stati indagati in particolare Diossine e Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), parametri di maggiore rilevanza per la tutela ambientale e sanitaria.
Per le Diossine, i risultati del campionamento effettuato nei giorni 12/e 13 agosto, su base media giornaliera, mostrano una significativa riduzione delle concentrazioni, con valori riconducibili a quelli tipici del fondo urbano. Analogo andamento è stato rilevato per gli IPA, con particolare riferimento al Benzo(a)Pirene: se nelle ore di massimo impatto emissivo erano stati riscontrati livelli sensibilmente superiori al valore obiettivo annuale previsto dal D. Lgs. 155/2010, il campione del 12 agosto ha evidenziato un marcato decremento fino a livelli inferiori al limite di quantificazione del metodo analitico adottato.