

FANO – Lo scorso giugno il consigliere regionale Mirco Carloni aveva interrogato la giunta sulla questione dell’autonomia del Battisti e sul perché all’istituto era stata negata la classe terza del corso serale nonostante si sia raggiunto il numero di 30 iscritti.
La risposta dell’ufficio competente, tra le altre cose, dice che i reali frequentati ai corsi sono molto meno rispetto a quelli inizialmente iscritti, e questa è una delle motivazione per cui si è optato per non concedere all’istituto la classe terza.
Questo l’ulteriore intervento in aula del consigliere Carloni all’assessore Bravi: “La risposta dell’ufficio scolastico non è lapidaria, ma vergognosa. Speravo che in qualche modo ci fosse una reazione, perchè questa interrogazione è del 10 Giugno e si parla di questo tema da tantissimo tempo e lei ha avuto modo, attraverso le linee guida di rinviare per un anno la chiusura e la mancata assegnazione della dirigenza al Battisti e gliene va dato atto, come ho fatto anche pubblicamente.
Questa risposta è, secondo me, quanto più di diseducativo si poteva fare in materia scolastica, perché, come lei sa bene, avevamo detto ai dirigenti scolastici che se si impegnavano a superare i 600 iscritti ci sarebbe stato, in modo meritocratico, il riconoscimento dell’autonomia ed il mantenimento della dirigenza. L’istituto in questione, il Battisti di Fano si è impegnato, e penso che lei lo sa bene avendo partecipato a molti convegni, ha fatto anche promozione per raggiungere questo numero e tutti si sono dati da fare perché avevano questo obiettivo amministrativo da raggiungere. Hanno raggiunto questo obiettivo sommando sia le iscrizioni ordinarie che quelle ai corsi serali e la risposta venuta dal dirigente scolastico è vergognosa perché diseducativa, anche verso quegli studenti e professori che si sono impegnati per cercare di promuovere nelle scuole medie l’iscrizione in quell’istituto anche perchè volevano mantenere, anche per orgoglio, il loro ruolo che avevano da più di ottant’anni”.
“Credo che da quest’aula non possa che venire un rimprovero generale al comportamento e all’atteggiamento dell’ufficio scolastico regionale che andrebbe ripensato, anzi secondo me andrebbe chiuso, perché avere un direttore regionale non serve a niente. Sarebbe meglio averne uno per tutto il Centro Italia, magari anche dotato di capacità intellettuali che possa fare meglio. A questo punto l’accorpamento facciamolo per tutto. Il ministro della giustizia italiana a cosa serve? Mettiamone uno per tutta Europa. Con questo principio Noi qua dentro a cosa serviamo?”.
“Non solo, ma la preoccupazione più forte che ho oggi è per il ‘Il piano provinciale di programmazione della rete scolastica’ che avrà ulteriormente la possibilità di intervenire su questo tema. Io la invito a vigilare sul serio perché mentre tanti scioperi sono senza senso, su questo tema hanno ragione ad arrabbiarsi perchè sono stati traditi da un patto che si era fatto tra le istituzioni, la dirigenza scolastica e gli studenti, che, mantenendo un certo numero di iscrizioni, avrebbero mantenuto la loro autonomia”.
“Questo patto è stato violato dalla politica e non ci si può meravigliare se prendono il sopravvento la sfiducia e l’antipolitica. Voglio ricordare che le autonomie scolastiche in questione a Pesaro sono 7, a Senigallia sono 5, a Urbino sono 4 e a Fano le vogliono ridurre a 3. Questa cosa e lo dico anche ai miei colleghi che conoscono bene il problema di Fano, è una cosa che non sta nè in cielo nè in terra. E’ inaccettabile che Senigallia ed Urbino abbiano più autonomie scolastiche di Fano. Non lo dico per campanilismo. A che cosa serviamo noi come rappresentanti del territorio in quest’aula se non siamo capaci di farci valere? A questo proposito Assessore si faccia promotore nella conferenza Stato-Regioni di abolire i dirigenti regionali scolastici. Non ce li mandassero più questi personaggi che non sanno fare il loro mestiere e si tenga un rapporto solo con il Ministero, perché questi atteggiamenti sono inaccettabili, inappropriati, inopportuni e fuori da ogni contesto storico e politico”