Sant’Angelo in Vado (PU) – Avrebbe avuto una storia con l’ex ragazza di un albanese, uno sgarbo che doveva essere punito con la morte. E’ passionale il movente dell’omicidio di Ismaele Lulli, il 17enne di Sant’Angelo in Vado sgozzato e poi gettato in un dirupo a pochi metri dalla chiesa di San Martino in Selva nera. Ad ucciderlo secondo gli inquirenti sarebbe stato il 20enne Igli Meta aiutato, probabilmente, dal connazionale Marjo Mema di 21 anni.
I due avrebbro portato con una scusa Ismaele in una zona di campagna, lo avrebbero immobilizzato in una croce presente sul posto e poi lo avrebbero colpito con un fendente alla gola che gli ha procurato una ferita di 9 centimetri. Il 17enne in pochi secondi ha perso i sensi prima di morire per asfissia. I due albanesi lo avrebbero poi trascinato per qualche metro prima di gettarlo nel dirupo.
E’ probabile che siano sati sempre loro ad inviare il messaggio con il cellullare alla madre di Ismaele in cui c’era scritto che il 17enne se ne andava a Milano e non voleva essere cercato. Un tentativo di mascherare il delitto che però non ha ingannato i carabinieri che nel giro di poche ore hanno individuato i due presunti colpevoli e li hanno interrogati per diverse ore.
Quando i due albanesi sono usciti dalla caserma dei carabinieri di Sant’Angelo in Vado la folla inferocita ha cercato di linciarli.