

Roma – Nove anni fa, nelle prime ore del mattino, un terremoto di magnitudo 6 provocò la morte di 299 persone nella zona dell’Appennino centrale, tra i comuni di Norcia e Amatrice. Il sisma ha prodotto anche tremila sfollati e il crollo di gran parte degli edifici della zona. Del centro storico di Amatrice non rimase che la torre del campanile, miracolosamente ancora in piedi. Fu solo la prima di una serie di violente scosse che in pochi mesi coinvolse un cratere di otto mila chilometri quadrati che toccò quattro regioni- Abruzzo, Lazio, Marche, Umbria- e 138 comuni.
“Nel nono anniversario di quella drammatica notte vogliamo ricordare chi non c’è più e stringerci ancora una volta ai familiari delle vittime rinnovando il nostro ringraziamento a tutti i soccorritori” e garantendo che “l’Italia non dimenticherà mai il loro eroismo”. Così la lettera della presidente del Consiglio Giorgia Meloni al Messaggero ricordando il terremoto del 2016 nel Centro Italia. “Oggi- sottolinea Meloni- il cratere sismico è il più grande cantiere d’Europa e in questo cantiere non si stanno ricostruendo solo le case, gli edifici pubblici, le chiese e le fabbriche. Si sta ricostruendo anche la vita di un’intera comunità, travolta da un evento che ha cambiato per sempre il volto di borghi, città e territori”. Il governo, infine, “ha lavorato con determinazione e caparbietà per imprimere, dopo troppi rinvii e false partenze, una decisa accelerazione nella ricostruzione post sisma“.
“Nel ricordo del terremoto che nel 2016 sconvolse il Centro Italia, mi stringo alle comunità che portano ancora le ferite di quei giorni. A chi ha perso un proprio caro, a chi ha saputo rialzarsi e a chi ancora lotta per ripartire, vanno oggi il mio pensiero e la mia vicinanza”, scrive su X il presidente della Camera Lorenzo Fontana.
“Nove anni fa, il 24 agosto 2016, il terremoto devastò il cuore del Centro Italia, portando via vite, case, sogni. Oggi il dolore resta vivo, ma altrettanto viva è la forza straordinaria delle comunità che non hanno mai smesso di credere nel futuro. Stiamo accelerando con determinazione, cercando di recuperare il tempo perduto, a partire dall’ospedale di Amatrice, cuore pulsante di un territorio che deve tornare a vivere”, dichiara il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. “Pochi giorni fa- aggiunge – ho voluto fare un sopralluogo proprio lì: per me è un impegno e un dovere morale verso questa comunità, che merita di riavere un presidio di cura e di dignità. La ricostruzione non è semplice, ma l’ospedale rappresenta un segnale concreto, un simbolo di rinascita, che si affianca ai tanti cantieri aperti, alle case che tornano ad accogliere famiglie, alle piazze che ricominciano a riempirsi di voci. Voglio dirlo con chiarezza a tutte le comunità colpite: non siete sole. La Regione Lazio continuerà a camminare al vostro fianco, con rispetto, ascolto e impegno. Il vostro coraggio e la vostra resilienza sono un esempio per tutti noi. Oggi rinnovo la promessa: la ricostruzione andrà avanti, passo dopo passo, fino a quando queste terre non torneranno a essere piene di vita, di futuro e di speranza”.