

Roma – L’accordo tra Carlo Calenda e Matteo Renzi è sempre più vicino. In tarda mattinata, annuncia il leader di Azione a Rtl 102.5, ci sarà l’incontro probabilmente decisivo per siglare l’intesa. “In queste ore ci sentiamo spesso – spiega Calenda – ma è ora di muoversi e di parlare delle cose da fare, di parlare agli italiani”.
Caelnda si dice “ottimista” sul buon esito delle trattative con il leader di Italia Viva: “Credo che l’accordo si farà, spero che oggi nasca il terzo polo“. Dopo la rottura dell’intesa già siglata con il Pd, Renzi si era detto pronto ad accogliere Calenda, che era stato suo ministro quando era premier.
Uno dei nodi dell’accordo Renzi-Calenda riguarda il reddito di cittadinanza. “Ecco, lì abbiamo una differenza che dovremmo risolvere”, ammette il leader di Azione. Il reddito “non credo vada abolito, ci sono persone che non sono in grado di lavorare e vanno aiutate, vanno portate nelle agenzie private che facciano formazione e colloqui settimanali e se si rifiuta l’offerta si perde – spiega Calenda – Credo che sia una misura di buon senso, su questo abbiamo una differenza di vedute che cercheremo di comporre. Sulla linea siamo allineati, i problemi sono stati sulla scelta, molto diversa”.
“No, non c’è un pericolo di fascismo. Il pericolo della destra è il pericolo dell’anarchia gestionale e del fatto che sono alleati di Orban. Sono stato l’unico leader politico a salutare con grande gioia la dichiarazione della Meloni”. Questo il commento di Calenda sul video inviato dalla presidente di Fratelli d’Italia alla stampa estera.
“Io non ho nemici politici, ho persone avversarie che la pensano diversamente. Il rischio che corre l’Italia è di andare in mano a una coalizione con una classe dirigente molto sfasciata – osserva il leader di Azione – Meloni non ha esperienza internazionale, né esperienza rilevante di governo ed è un problema per un presidente del Consiglio. Questo è il punto. Non è il punto del fascismo su cui lei è stata molto chiara”.
“Fatela la flat tax, io guadagno un sacco di soldi con la flat tax, Berlusconi e Salvini anche – spiega Calenda – Poi mi devono spiegare perché un operaio o una persona che guadagna nove euro l’ora debba pagare come me, mi sembra una cosa così ingiusta”.
Calenda ricorda che “la flat tax depositata dalla Lega ha diciotto aliquote diverse, quindi non è una flat tax. Salvini è un grande confusionario, Berlusconi sta proponendo il sesto miracolo italiano. Io credo che anche basta, sulle tasse ciò che bisogna fare è chiaro: cercare di abbassare le tasse sul lavoro con tutto ciò che si recupera dalle pagine fiscali, ci sono ampi margini per farlo”.