

Roma – Decine di migliaia di palestinesi sfollati stanno facendo ritorno nelle città e nei villaggi del nord della Striscia di Gaza, dopo l’annuncio del cessate il fuoco e il ritiro parziale delle forze israeliane, previsto nella prima fase dell’accordo di pace con Hamas. Lo riporta Al Jazeera.
Molti civili sono tornati per verificare i danni e capire se sia possibile ricostruire le proprie abitazioni, ma si trovano di fronte a quartieri distrutti e irriconoscibili. Secondo i reportage dal territorio, la scena è segnata da gioia e disperazione insieme: il sollievo per la fine dei combattimenti si mescola alla tragedia della devastazione.
“Non è rimasto nulla dei nostri quartieri”, raccontano alcune famiglie, mentre si muovono tra le rovine di Gaza City. “Torniamo a casa, ma non c’è più casa”.
Molte famiglie riferiscono di non avere mezzi economici per rientrare al nord, dopo due anni di guerra che hanno azzerato ogni fonte di reddito. Mancano cibo, acqua potabile, rifugi e assistenza medica, mentre cresce l’attesa per l’arrivo dei convogli umanitari verso la città.
Hamas, la Jihad Islamica Palestinese e il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (Fplp) hanno dichiarato di rifiutare qualsiasi forma di amministrazione straniera della Striscia di Gaza. Le autorità locali hanno inoltre chiesto un’inchiesta internazionale indipendente sui presunti crimini di guerra e atti di genocidio commessi durante il conflitto.