DIRE – In Brasile centinaia di arresti per l’assalto al Parlamento
- 9 Gennaio 2023
Roma – Sono centinaia le persone arrestate per l’assalto dei palazzi del potere a Brasilia. Dopo essere state colte alla sprovvista dalla carica dei sostenitori dell’ex presidente Jair Bolsonaro, le forze di sicurezza hanno ripreso il controllo delle sedi del Parlamento, della Corte Suprema e della Presidenza della Repubblica e hanno arrestato i “golpisti”, come li ha definiti il presidente neo-eletto Luiz Lula Inacio da Silva. Dopo che la polizia ha ripreso il controllo delle sedi istituzionali, per verificare la situazione e i danni a Brasilia si è recato Lula, in carica dal primo gennaio. Il leader del Partito dos trabalhadores ha accusato il suo predecessore Bolsonaro per i disordini nel distretto del potere. Il Pt ha convocato per il pomeriggio a San Paolo un corteo di sostegno alla democrazia e di condanna degli “atti terroristici”. La manifestazione si svolgerà alle 18 ora locale, le 22 in Italia.
A BRASILIA INVIATA LA GUARDIA NAZIONALE
Lula ha deciso di schierare le autorità federali nella capitale: saranno la guardia nazionale e l’esercito a garantire la sicurezza nel distretto del potere a Brasilia. Il provvedimento resterà in vigore almeno fino al 31 gennaio. Il quartiere centrale dove si trovano le sedi istituzionali è stato chiuso temporaneamente al pubblico. La rampa che porta al palazzo della presidenza a Brasilia è stata liberata dei sostenitori di Jair Bolsonaro che la occupavano: lo riferiscono fonti della stampa locale. Secondo queste ricostruzioni, rilanciate anche dalla testata O Globo, le forze speciali intervenute sul posto hanno arrestato almeno 150 persone.
DISPOSTA LA RIMOZIONE DEL GOVERNATORE DI BRASILIA
Il governatore del Distretto federale di Brasilia, Ibaneis Rocha, è stato destituito con effetto immediato per 90 giorni: lo ha comunicato Alexandre de Moraes, giudice della Corte suprema. Secondo la ricostruzione del magistrato, ieri le forze di sicurezza della capitale non hanno contenuto e ostacolato con efficacia i sostenitori dell’ex presidente Jair Bolsonaro che hanno assaltato i palazzi del Congresso, della presidenza e della stessa Corte suprema. Moraes ha preso la decisione dopo aver analizzato una richiesta del senatore Randolfe Rodrigues e dell’ufficio del procuratore generale.Il governatore si era scusato in un video con Lula per l’assalto alle istituzioni e il presidente brasiliano lo aveva criticato per non aver adottato le misure necessarie a contenere i manifestanti.
LULA: “GOLPISTI SARANNO PUNITI, DEMOCRAZIA SEMPRE”
In serata, Lula è rientrato dallo Stato di San Paolo, dove si trovava per sostenere le popolazioni colpite da un’alluvione a Araraquara, e ha visitato il Planalto. “I golpisti che hanno promosso la distruzione di beni pubblici a Brasilia sono stati identificati e saranno puniti. Domani riprendiamo i lavori al Palazzo Planalto. Democrazia sempre. Buona notte”, ha scritto il presidente brasiliano su Twitter. “Hanno approfittato del silenzio di domenica, quando ancora stiamo creando il nuovo governo, per fare quello che hanno fatto”, ha aggiunto Lula, che ha definito “vandali e fascisti” gli assalitori e ha poi attaccato direttamente il suo predecessore Jair Bolsonaro: “È noto che ci sono diversi discorsi dell’ex presidente che lo incoraggiano. E questa è anche responsabilità sua e dei partiti che lo hanno sostenuto”.
BOLSONARO SI DIFENDE
La risposta di Bolsonaro, che attualmente si trova negli Stati Uniti e non ha partecipato al passaggio di consegne oltre a non aver riconosciuto la risicata vittoria al secondo turno delle presidenziali di Lula, arriva via Twitter: “Le manifestazioni pacifiche, sotto forma di legge, fanno parte della democrazia. Tuttavia, i saccheggi e le invasioni di edifici pubblici come avvenuti oggi, così come quelli praticati dalla sinistra nel 2013 e nel 2017, sfuggono alla regola“.
Bolsonaro ha poi respinto “le accuse senza prove di Lula” sul suo coinvolgimento nell’assalto ai palazzi del potere e ha sottolineato: “Durante il mio mandato ho sempre rispettato la Costituzione e difeso la democrazia e la libertà”.
MELONI: “NON POSSIAMO RESTARE INDIFFERENTI”
“Quanto accade in Brasile non può lasciarci indifferenti. Le immagini dell’irruzione nelle sedi istituzionali sono inaccettabili e incompatibili con qualsiasi forma di dissenso democratico. È urgente un ritorno alla normalità ed esprimiamo solidarietà alle Istituzioni brasiliane”. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, su Twitter a proposito dei disordini in Brasile.