
DIRE – “La Meloni fermi una legge contro natura”: Wwf contro il Ddl Caccia
- 22 Maggio 2025
Roma – “Invece di annunciare azioni concrete per contrastare la drammatica perdita di biodiversità che colpisce l’Italia, come il resto del Pianeta, danneggiando salute e sviluppo economico, il governo si appresta a presentare un disegno di legge, ispirato dal ministro dell’Agricoltura, che è destinato a stravolgere la legge sulla tutela della fauna del 1992, trasformando gli animali da patrimonio di tutti i cittadini ad un luna park ad uso e consumo dei cacciatori e dei loro interessi”. È quanto si legge in una nota di WWF Italia.
“IL DDL DEL GOVERNO? UNA DEREGOLAMENTAZIONE MOLTO PERICOLOSA”
“Come denunciato la settimana scorsa dal WWF Italia, insieme ad altre associazioni ambientaliste e animaliste- prosegue la nota- il disegno di legge del governo modificherà nel peggiore dei modi tutta la normativa nazionale che regolamenta il prelievo venatorio. Nelle intenzioni del governo Meloni si potrà cacciare per periodi più lunghi, anche oltre il limite di gennaio previsto oggi dalla legge. Una deregolamentazione molto pericolosa”.
“CACCIA ANCHE A FEBBRAIO? A RISCHIO LE SPECIE VULNERABILI”
Se le regioni “prolungassero la fine della stagione venatoria a tutto il mese di febbraio (e teoricamente oltre), le specie cacciabili sarebbero in piena stagione di migrazione preriproduttiva e alcune già in riproduzione. Il divieto di caccia nel mese di febbraio in Italia è stato formalmente stabilito dalla Legge Nazionale n. 157 dell’11 febbraio 1992, ed esiste principalmente per proteggere la fauna selvatica durante un periodo importante di pre-accoppiamento o accoppiamento, mentre altre sono già in fase di nidificazione. Quindi diverse specie sarebbero particolarmente vulnerabili a un prolungamento dell’attività venatoria fino alla fine di febbraio”.
“TUTELARE I TORDI E LA BECCACCIA NEL PERIODO RIPRODUTTIVO“
I turdidi, spiega WWF Italia, rappresentano un gruppo “particolarmente vulnerabile durante il mese di febbraio. Tordo bottaccio (Turdus philomelos) e tordo sassello (Turdus iliacus) sono già in migrazione prenuziale, precedendo di qualche settimana la cesena (Turdus pilaris). La beccaccia (Scolopax rusticola) merita una menzione speciale: già un’ordinanza del Consiglio di Stato del 21 ottobre 2022 aveva accolto il ricorso di associazioni ambientaliste per la chiusura anticipata della sua caccia, per la sua alta vulnerabilità durante il periodo preriproduttivo”.
A RISCHIO ANCHE IL GERMANO REALE E IL COLOMBACCIO
E ancora: “Gli anatidi e altri uccelli acquatici sono particolarmente sensibili in questo periodo e tra le specie acquatiche maggiormente a rischio troviamo: alzavola (Anas crecca), germano reale (Anas platyrhynchos), canapiglia (Mareca strepera) e beccaccino (Gallinago gallinago). Infine, anche Il colombaccio (Columba palumbus), pur essendo una specie considerata abbondante, è stato incluso tra le specie che necessitano protezione durante il periodo preriproduttivo secondo i più recenti studi scientifici”.
SI POTRÀ CACCIARE DOVE ORA NON SI PUÒ E CON MEZZI ADESSO VIETATI
Ma non basta: “Il governo Meloni vuole dare la possibilità di cacciare anche in aree dove finora era in larga parte vietato, come le aree demaniali (spiagge, foreste, zone umide, ecc.) e con mezzi e strumenti fino ad oggi vietati. Un enorme rischio, non solo per la fauna sempre più indifesa, ma anche per chi vuole passare una domenica passeggiando in natura, per chi ama fare trekking o birdwatching o per chi semplicemente nei campi ci lavora (come contadini e guide escursionistiche) e vorrebbe evitare di diventare l’ennesima vittima della caccia”.
TAGLI ALLE OASI PROTETTE: NON POTRANNO SUPERARE IL 30% DEL TERRITORIO
Secondo il WWF Italia, in questo modo si “ridurranno le aree naturali protette che non potranno superare il 30% di territorio regionale, pena il taglio ex lege da parte del ministero dell’Agricoltura: un limite che in realtà non esiste, come hanno attestato svariate sentenze della magistratura, dovendo il 30% rappresentare una soglia minima e non massima. Si potranno autorizzare nuovi appostamenti fissi, cioè nuove aree occupate in maniera permanente dei cacciatori, in cui si concentreranno enormi quantità di piombo nell’ambiente e si potrà cacciare anche dopo il tramonto, quando è impossibile distinguere un animale dall’altro e aumenta esponenzialmente il rischio di colpire altre persone”.
DALLA ‘BRACCATA’ AI ‘RICHIAMI VIVI’: UNA CACCIA AGLI ANIMALI SELVATICI SEMPRE PIÙ IMPARI
Si potrà quindi cacciare “con la pericolosa e crudele tecnica della braccata, anche nelle aree innevate rendendo così impossibile ad animali come volpi, cinghiali, cervi, caprioli, già stremati per le condizioni atmosferiche, di sfuggire ai cani usati per questo tipo di caccia e nascondersi dalle doppiette e disturbando fortemente tutte le altre specie. Si potranno catturare centinaia di migliaia di animali oggi liberi trasformandoli in ‘richiami vivi’ – drammatiche esche per i loro simili – e costringendoli a passare la vita in gabbiette minuscole e a subire altre pratiche terribili”.
ANIMALI SELVATICI SEMPRE PIÙ “OGGETTI DA VENDERE” A CACCIATORI ITALIANI E STRANIERI
E per chi proverà a protestare “la ricetta è quella che sembra andare tanto di moda ultimamente: sanzioni fino a 900 euro, mentre le pene per chi uccide animali protetti restano ridicole e di fatto inapplicabili. Gli animali selvatici, che l’Italia ha l’obbligo giuridico di tutelare anche nell’interesse della comunità internazionale e delle future generazioni, saranno concepiti come oggetti da vendere a cacciatori italiani e stranieri che potranno cacciare in Italia di fatto senza regole”.
“CACCIA PER SVILUPPARE ECONOMIA E TURISMO? IDEA DISTORTA”
Tutto questo, spiega ancora WWF Italia, viene inserito in un provvedimento “collegato alla manovra finanziaria con la distorta idea che la caccia sia un’attività utile allo sviluppo dell’economia e del turismo venatorio, dimenticando però, il valore del turismo sostenibile e dell’economia verde. Quello del cd ‘turismo lento’ è infatti un comparto in continua crescita, grazie alla maggiore sensibilità ambientale dei cittadini e sarà fortemente colpito da queste misure che rendono la natura meno protetta, meno libera e meno sicura per chi decide di viverla ‘armato’ di binocolo e scarponi e non di fucili”.
Il tema scelto dal segretariato della Convenzione per la Biodiversità per l’edizione 2025 della Giornata della Biodiversità, intanto, è ‘Armonia con la Natura e Sviluppo Sostenibile’, proprio per “sottolineare l’importanza di trovare un equilibrio tra esigenze umane e conservazione dell’ambiente, promuovendo uno sviluppo che non comprometta la salute del Pianeta”.
“MELONI FERMI IL PROVVEDIMENTO, È UNA LEGGE CONTRO NATURA”
Per il WWF Italia si tratta “dell’esatto contrario di quello che si appresta a fare il governo, che punta a regalare la gestione della fauna, componente fondamentale della biodiversità, ad una strettissima minoranza di persone che si diverte ad uccidere o tenere in gabbia animali nati per vivere liberi. Non è possibile che il governo voglia far tornare indietro di più di 30 anni la tutela della fauna in Italia e non è possibile che per assecondare le folli richieste di una sparuta minoranza, a lobby dei cacciatori, si violino i principi fondamentali della nostra Costituzione e si metta ancora una volta il nostro Paese a rischio di una nuova procedura di infrazione europea per evidenti contrasti con le normative europee che l’Italia ha contribuito a scrivere”. Infine, l’appello: “La presidente del consiglio, Giorgia Meloni, fermi il provvedimento prima di legare il nome del suo governo ad una legge contro la natura”.