Roma – “Ogni membro di Hamas è un uomo morto“: lo ha detto ieri il premier israeliano Benyamin Netanayahu, mentre su Gaza continuano a cadere bombe. Da sabato, giorno del terribile attacco sferrato da Hamas a Israele, in Medio Oriente è stato solo un crescendo di violenza. Il numero delle vittime a Gaza è salito a 1200. I feriti sono 5.600. E di fatto l’invasione di Gaza da parte di Israele potrebbe di fatto avvenire da un momento all’altro. E si tratta per trovare il modo di far uscire i civili da questo inferno. “Non sarà un’operazione breve, ma sarà una lunga e dura guerra”, ha detto questa il portavoce del ministro degli Esteri di Israele, Lior Hayat.
Anche il ministro della Difesa, che ha parlato al paese insieme a Netanyahu e Gantz, ha usatoi parole pesantissime, promettendo la “cancellazione” di Hamas dalla faccia della terra. “Hamas, Daesh di Gaza, sarà spazzato via dalla faccia della terra“, ha detto, sottolineando che “non esiste una situazione in cui voi uccidete bambini israeliani e noi ci occupiamo delle nostre cose”.
Nell’escalation di violenza il punto più alto è stata raggiunto con la notizia, infine confermata ieri dalle autorità israeliane dopo un giorno di smentite e confusione, del ritrovamento di bambini e neonati “decapitati” nel kibbutz di Kfar Aza.