

Roma – Cambia l’esame di Stato di studenti e studentesse italiane. Già nel nome: si chiamerà “esame di maturità”. Lo ha deciso il Consiglio dei ministri riunito oggi. “Chi farà scena muta sarà bocciato”, dice il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Ma non è l’unica novità: l’esame, “più serio e più sereno”, si svolgerà su quattro materie scelte a gennaio e nella valutazione, oltre ai voti conseguiti durante gli anni della scuola superiore, rientreranno anche “azioni extra scolastiche particolarmente meritevoli”.
Valditara assicura che sarà “una valutazione a 360 gradi della persona”.
C’è altro nel decreto scuola licenziato a palazzo Chigi. A partire dai 240 milioni destinati al contratto del personale della scuola, “una misura una tantum per gli stipendi”. Le commissioni non saranno più composte da 7 membri, ma da 5: “Ci saranno dei risparmi- dice Valditara- saranno utilizzati per la formazione specifica dei futuri commissari, che contiamo anche di pagare di più”. Da questi risparmi, assicura il ministro, verranno “15 milioni di euro per l’assicurazione sanitaria da estendere anche ai docenti precari fino al 30 giugno”.
Inoltre, d’ora in avanti, si parlerà di “formazione scuola-lavoro, per sottolineare l’importanza di questo collegamento che noi riteniamo particolarmente significativo”. Ancora: “La riforma del 4+2, l’istruzione tecnico-professionale che abbiamo avviato in via sperimentale e che quest’anno conta circa 10 mila iscritti tra primo e secondo anno, diventa ordinamentale“. La riforma tocca anche le gite scolastiche. “Abbiamo deciso di prevedere delle misure molto stringenti perché i viaggi di studio possano essere nella più totale sicurezza: i bus dovranno essere moderni e dotati di frenata assistita”, conclude Valditara