Fano (PU) – Era sul treno con addosso 4 dosi di cocaina pronte da spacciare al Parco Miralfiore di Pesaro dove già da diverso tempo era braccato dalla squadra mobile di Pesaro, riuscendo però ad eludere sempre gli agenti fuggendo tra la boscaglia. Il suo viaggio questa volta si è interrotto alla stazione ferroviaria di Fano dove l’uomo, H.M. nigeriano di 32 anni, era sceso molto probabilmente avvisato da alcuni connazionali che alla stazione pesarese ad attenderlo c’erano gli agenti della questura di Pesaro.
I poliziotti nel frattempo però, ipotizzando appunto che l’extracomunitario fosse stato messo sul “chi va là” dai connazionali, stavano presidiando anche lo stallo fanese sorprendendo il 32enne sulle scale che conducono al quarto binario dove H.M. era intento a nascondere un involucro nel corrimano delle scale. Dopo brevi attimi di concitazione, l’uomo è stato fermato e identificato (è risultato essere senza fissa dimora) e gli agenti hanno scoperto che lo spacciatore si trova in Italia dal 2016 ma aveva sempre rifiutato la richiesta d’asilo.
Il controllo allo SDI permetteva poi di verificare che il medesimo era già stato indagato, una volta in stato di libertà e ben altre 4 volte in stato d’arresto, sempre per gli stessi reati. Il fatto è accaduto venerdì mattina, lunedì si è tenuta l’udienza di convalida dove il giudice, pur convalidando l’arresto, ha rimesso in liberta H.M., sottoponendolo alla misura cautelare del divieto di dimora nella provincia di Pesaro e Rimini (in base all’art. 73 della legge sulla droga).
Ciò che lascia più perplessi, come peraltro riportato anche nel comunicato stampa della questura, è il fatto che l’uomo, benché sorpreso per 6 volte mentre spacciava, possa ricominciare a farlo essendo in libertà, magari non a Pesaro ma in qualunque altro luogo d’Italia.