Valle del Metauro (PU) – L’argomento è ormai oggetto di discussione da parecchio tempo e ogni volta che la soluzione sembra ad un passo, i tempi si allungano e i dubbi continuano. Che fine farà la ferrovia Fano-Urbino? Dopo che lo scorso ottobre il consiglio regionale ha approvato una mozione della maggioranza per la trasformazione del tratto in pista ciclo pedonale, ad oggi non ci sono stati atti concreti per la riqualificazione.
A tornare oggi sul tema è l’Atm, Associazione Turistica Marchigiana: “Ribadiamo con forza – scrive Gianfranco Trillini – che trasformare la Fano-Urbino in pista ciclabile sia l’unica soluzione percorribile. Sappiamo bene che non sono dello stesso avviso i membri della Fvm (Ferrovia Valle Metauro) e che la ‘battaglia’ sarà ancora molto lunga, ma abbiamo intenzione di ‘combatterla’ con iniziative di sensibilizzazione concrete. La linea in questione – prosegue Trillini – da troppo tempo aspetta di essere convertita in qualcosa di efficiente e funzionale e pensiamo sia assurdo, dopo quasi 30 anni di inattività, pensare ad un rinnovamento della stessa in chiave ‘trenino turistico’ o treno di servizio in quanto, essendo una linea concepita e costruita più di un secolo fa, i costi sarebbero improponibili e ingiustificabili e un progetto di tale portata non avrebbe mai fine”.
Oltre a ribadire il concetto, Trillini entra poi nello specifico dei vantaggi che, secondo lui e l’Atm, porterebbe al turismo la nascita di una pista ciclabile: “Probabilmente – sottolinea – convertendo il tratto si potrebbero utilizzare dei fondi europei con conseguente abbattimento dei costi e tutta la valle del Metauro ne trarrebbe benefici in termini di turismo eco-sostenibile. Per rendere il progetto ancora più ‘interessante’ – conclude Gianfranco Trillini -, si potrebbe pensare di trasformare anche le vecchie stazioni in strutture ricettive come ostelli o bed&breakfast”.
Un’eventuale pista ciclabile sulla Fano-Urbino non sarebbe una novità assoluta in termini di mobilità sostenibile: in Toscana, infatti, sulla Poggibonsi-Colle Val d’Elsa, dove prima transitavano treni, ora ‘passeggiano’ pedoni e ciclisti.