Urbino (PU) – Aveva ereditato dal fratello, senza nemmeno saperlo, quasi 2 milioni di euro in contanti ma lei, una 85enne residente nella periferia di Urbino e senza alcun parente, non era nemmeno più in grado di distinguere il valore di semplici beni di consumo come pane o altri elementi e persino la differenza tra lire ed euro. Su di lei, ed in particolar modo sul suo patrimonio, hanno invece messo gli occhi un noto commercialista di Urbino, il fratello di questi e un pensionato. Il trio, approfittando dello stato di bisogno, del deficit psichico e della confusione della donna, nell’arco di due anni hanno indotto quest’ultima a firmare a loro beneficio assegni o bonifici bancari per un importo complessivo di 250.000 euro, con causali inverosimili come regalie o consulenze. I finanzieri, anche grazie alla collaborazione del direttore di un istituto bancario insospettitosi dei numerosi e ingenti prelievi che stavano drenando il conto corrente, in poco meno di un mese, hanno ricostruito la vicenda attraverso l’esame dei flussi finanziari fino al giorno in cui i tre hanno cercato di incassare in contanti la somma di 1.300.000 euro, facendo firmare all’anziana un assegno con dicitura “me medesimo”. I finanzieri della Compagnia di Urbino, su delega della locale Procura, hanno eseguito nell’immediato 4 perquisizioni domiciliari a carico delle persone coinvolte, sequestrando documentazione che è al vaglio degli inquirenti. Allo scopo di porre fine alla frode si è poi proceduto all’esecuzione di un provvedimento di sequestro preventivo nei confronti dei 3 indagati di somme per un totale di oltre 177 mila euro e, nei confronti dell’anziana signora, dell’intero patrimonio finanziario, pari a circa 1,5 milioni di euro, che è stato affidato in gestione ad un amministratore giudiziario. Solo grazie alla tempestività delle indagini della Procura di Urbino e della Guardia di Finanza, durate circa 20 giorni, il disegno criminoso è stato individuato e interrotto, consentendo così di tutelare l’anziana ed ignara signora.