

Fano (PU) – “Nell’ultimo Consiglio comunale è arrivata una tardiva toppa al pasticcio del bando per il sostegno al pagamento dell’affitto 2024, pubblicato solo il 27 dicembre, dopo una nostra interrogazione che aveva forse risvegliato l’assessore Tarsi dal torpore, e poi chiuso due mesi dopo, a fine febbraio 2025. Dopo aver respinto a inizio anno una mozione del centrosinistra per condividere un fondo stabile e un confronto strutturato con i sindacati, l’amministrazione ha dovuto correre ai ripari con una variazione di bilancio, portando le risorse dai 50.000 euro iniziali a 183.493,74 euro”. È ciò che ribadisce il consigliere di minoranza del Partito Democratico Dimitri Tinti.
“Un passo necessario, – evidenzia – ma purtroppo anche parziale e pasticciato. Perché i fondi sono stati messi insieme svuotando il capitolo per il fondo affitti del 2025 (già azzerato) e attingendo gli 83mila euro dal fondo regionale destinato alle rette per salute mentale e disabilità e dai tirocini di inclusione sociale. Invece di fare uno sforzo in bilancio si copre un bisogno scoprendone un altro”.
“Il risultato – afferma Tinti – è che a fronte di 410 famiglie ammesse al contributo, potranno beneficiarne solo 305, visto che il contributo fisso di 600 euro era previsto dall’avviso pubblico. Le altre 105 famiglie, per ora, resteranno escluse. E nessuno sa quando e se verranno recuperate le risorse per loro. Il Sindaco ha annunciato che, qualora si liberassero risorse da altri capitoli, l’amministrazione integrerà i fondi in corso d’anno. Intanto però, un centinaio di famiglie restano escluse per mancanza di appena 55.000 euro: una cifra modesta che dimostra quanto bassa sia la priorità assegnata dal centrodestra ai bisogni sociali reali della città”.
“Tutto questo – prosegue il consigliere DEM – accade dopo che, dal 2021 al 2023, il Comune di Fano aveva consolidato un modello virtuoso, aumentando progressivamente i fondi— da 165mila a 200mila euro — grazie a una chiara volontà politica e al confronto costruttivo con le organizzazioni sindacali tanto da ottenere, per un meccanismo premiante, l’importo più alto nel riparto del fondo nazionale tra i Comuni delle Marche, e assegnando fino a 2.400 euro a famiglia! Poi, il Governo Meloni ha azzerato il fondo nazionale, la Giunta regionale Acquaroli non ha messo un euro per compensare, e l’Amministrazione Serfilippi ha fatto spallucce, senza nemmeno richiedere formalmente un intervento. Un esempio lampante di come funzioni la tanto decantata ‘filiera istituzionale’ del centrodestra, quando si tratta di difendere concretamente i diritti dei cittadini più vulnerabili”.
“Silenzio assordante – ribadisce Tinti – anche da coloro che, negli anni passati, non perdevano occasione per bacchettare nel nome del coinvolgimento e delle persone fragili. Oggi, di fronte a un’amministrazione che taglia, ritarda e sceglie di non scegliere, sconcerta il silenzio delle organizzazioni sindacali dopo un anno di nuova amministrazione! E dove sono quei personaggi del Terzo Settore abituati a salire in cattedra per evidenziare bisogni e lanciare invettive? Ora, col cambio di governo comunale, sembra che l’indignazione selettiva abbia lasciato il posto all’accomodamento o alla ricerca di protagonismo e visibilità personale. Noi continueremo – conclude Dimitri Tinti – a dare voce alle famiglie in difficoltà, senza ipocrisie: il sostegno all’abitazione non è un favore da elargire, ma una priorità da garantire con coerenza, giustizia e responsabilità”.