Fossombrone (PU) – “Hanno inaugurato una nuova sede del Pd e non un servizio sanitario”. Commentano così, i grillini di Fossombrone in Movimento, l’inaugurazione del Centro assistenza limitata per dializzati avvenuta ieri pomeriggio alle 16. “Come mai – chiedono i grillini -, una notizia così importante per i pazienti e per i cittadini, oltre che per la politica, non è stata minimamente diffusa? Perché la giunta comunale non ha informato la cittadinanza? Eppure il 28 ottobre il vice sindaco era in diretta su un’emittente locale: possibile che si sia dimenticato di annunciare la venuta a Fossombrone del suo amico Ceriscioli, oltre la presenza del consigliere regionale Traversini, e della giunta comunale al gran completo, sindaco compreso, dei dirigenti Asur e di un esponente del locale circolo Pd? Un’inaugurazione, inizialmente prevista per il 7 novembre, svoltasi in 30 minuti e alla totale insaputa dei cittadini, dei pazienti che fruiscono del servizio, del personale sanitario, degli operatori del Cal e dell’Aned (Associazione dei dializzati): nessuno sapeva nulla. Nella loro totale autoreferenzialità erano presenti solo le ‘autorità’ dimostrando, con la loro passeggiata e semmai fosse ancora necessario, come l’interesse della giunta Pelagaggia abbia ancora una volta dimenticato la gente comune. Hanno inaugurato una nuova sezione del PD e non un servizio sanitario. Evidentemente era troppo forte il timore che qualcuno potesse chiedere cosa rimarrà di quella struttura sanitaria che non è ne ospedale ne casa della salute. O forse era troppo forte la loro vergogna verso i cittadini imbufaliti e per aver loro depauperato un servizio fondamentale come l’ospedale”. Sconcertati dalla situazione, i pentastellati si rivolgono direttamente al presidente della Regione: “Averlo saputo, a Ceriscioli, che si è tenuto la delega alla sanità, avremmo voluto chiedere quali saranno i servizi presenti nella ‘nostra’ futura casa della salute, ma evidentemente non sono a posto con la loro coscienza ed hanno quindi paura di affrontare i cittadini a viso aperto dentro quella struttura che quegli stessi politici hanno contribuito a chiudere. Avremmo voluto dire, a quelle autorità, dell’insoddisfazione della stragrande maggioranza dei cittadini per averci sottratto il diritto alla salute; avremmo voluto dire se sembra normale che il punto di primo intervento a breve funzionerà solo 12 ore al giorno e le restanti 12 ore coperte da un’ambulanza jolly per un’intera vallata; avremmo voluto sapere se non si vergognino neppure un poco sul fatto che solo 3 sindaci debbano decidere della sanità di un’intera provincia. E forse temevano quelle domande, compresa quella del perché una Rems proprio a Fossombrone. La nostra è una semplice analisi di quello che è successo e di quello che hanno fatto gli amministratori di Fossombrone; certamente un atteggiamento anomalo visto che solitamente, l’alter ego multimediale del sindaco, non perde occasione per diffondere ai quattro venti le iniziative sostenute dalla giunta. Concludiamo col dire che un’inaugurazione fatta così in sordina, di nascosto, è un’occasione persa perché sono proprio questi i momenti in cui ci si deve confrontare con le associazioni dei dializzati e trapiantati, analizzando i numeri della patologia. Deve essere un momento di crescita ma invece, gli amministratori di Fossombrone hanno preferito tenere al buio, come la città di notte, i cittadini forsempronesi”.