Il progetto Wider per il porto di Fano. VIDEO
- 10 Gennaio 2022
Fano (PU) – Non solo un cantiere per costruire i superyacht destinati ai mari di tutti il mondo. Il nuovo centro, pensato da Wider all’interno dell’area del Porto di Fano, sarà un vero e proprio innovation centre dal quale, oltre alle future imbarcazioni del brand nato nel 2010 in provincia di Pesaro Urbino, nasceranno idee, tecnologie e start-up.
Il piano strategico e industriale di WIDER ha oggi come priorità l’espansione della propria capacità produttiva.
La società si è mossa già da tempo per individuare opportunità esistenti, con predilezione per l’area del Porto di
Fano denominato “darsena cantieristica”, unitamente ad altre due alternative.
Tale scelta ha imposto un’analisi di fattibilità che ha riguardato, da un lato, la possibilità di adeguare le altezze
degli edifici industriali, affinché possano essere utili per poter produrre gli yachts della società e, dall’altro, la
situazione dello specchio acqueo che possa consentire agli yachts prodotti di poter uscire dal porto di Fano.
Sotto il primo profilo, la società che detiene i diritti sull’area ha avanzato una richiesta agli Enti competenti che
ha portato a una delibera del Consiglio Comunale di Fano. Sotto il secondo profilo, prendendo atto che la reale
misurazione della profondità reale della darsena è di gran lunga inferiore a quella di progetto (indicata in 3,50
metri), WIDER ha commissionato, a proprie spese, un approfondito e adeguato studio di fattibilità che riguarda
la logistica e movimentazione degli yachts che la stessa intenderà realizzare, nel caso, in questo sito.
Con riguardo al tema delle altezze costruttive, WIDER intende dedicare la giusta attenzione all’impatto estetico
che potranno avere gli immobili, con l’obiettivo di trovare una ragionevole armonia con l’ambiente circostante
e così vicino a zone peculiari per la città. A tal proposito ha presentato un progetto che, attraverso il ricorso a
legno e vetrate, ha la prerogativa di rendere leggera, trasparente e luminosa l’intera struttura. Si tratta di un’idea
che dovrà essere adeguatamente approfondita e lavorata affinché il risultato finale sia il miglior connubio tra le
esigenze produttive, budget di investimenti e l’impatto estetico che dovrà valorizzare l’area e la città.
Va considerato che WIDER ha suggerito tale proposta partendo dal progetto esistente e già approvato diversi
anni fa. Il confronto tra le due soluzioni offre alcuni spunti di valutazione e riflessione:
• Il progetto esistente ha una estensione, in pianta, maggiore di almeno il 30% rispetto a quanto proposto da
WIDER. Quest’ultimo determina il rispetto delle volumetrie già approvate in precedenza e, al di là di ciò,
permette una maggiore “ariosità” dell’area e un più limitato occultamento della vista verso nord. E’ stato
considerato che il cittadino che transita lungo la passeggiata del Lisippo possa avere una interruzione della
“vista oltre il manufatto” minore di oltre il 30% di quella che avrebbe con il progetto già approvato. Premesso
che, per il citato cittadino che passeggia a una quota indicativa di 4 metri dal livello stradale c’è comunque un
totale occultamento della vista, che si sia in presenza di un manufatto alto 16 metri di altezza fuori tutto – tale
è la dimensione del progetto approvato – o di 24 metri, nel progetto WIDER, tale occultamento si esplica lungo
meno di 90 metri anziché i quasi 120 metri del progetto esistente. L’immagine che si propone rende
visivamente quanto detto.
Progetto Wider Progetto già approvato
• Con riguardo al tema dei fondali, lo studio commissionato da WIDER dà evidenza di una decisa fattibilità per
uscire dal porto, grazie all’ausilio di appositi “barge”, con uno yacht di circa 85 metri di lunghezza e del peso di
1.800 tonnellate. Lo studio indica chiaramente che l’utilizzo di una “barge” operante in Mare Adriatico,
consente sia una piena manovrabilità nel cosiddetto “bacino di evoluzione” del porto e sia una transitabilità
che necessita di un pescaggio massimo di 1,80 metri, limite adeguatamente inferiore ai punti di pescaggio
minimo rilevabili dalle linee batimetriche aggiornate. Ovviamente il ricorso a una tale soluzione, rispetto alla
possibilità di un varo eseguibile su squero (presente nella darsena ma completamente inutilizzabile a causa
degli errori di progettazione e/o di esecuzione) ha tempi e costi maggiori, ma questi sono aspetti che
riguardano una valutazione che non può che essere a carico del produttore WIDER.
Continuando il riferimento alle aree tecniche (banchine, specchio acqueo, piazzali, ecc.) e nell’intento di
eliminare possibili dubbi che articoli di stampa recenti hanno provveduto a riportare, WIDER vuole rassicurare
tutti gli operatori del porto (siano essi del settore pesca, siano altri cantieri o siano proprietari di imbarcazioni di
qualsiasi dimensione) che permangono i vincoli esistenti e posti dallo stesso Comune (ente concessorio) già in
fase di rilascio delle concessioni. Tali vincoli riguardano l’obbligo di consentire l’uso dei servizi della zona
denominata “travel lift” a tutti e con prezzi e tariffe sottoposte ad autorizzazione dello stesso Comune, la
fruibilità dello squero per vari e alaggi di piccole imbarcazioni carrellabili (stante l’inadeguatezza tecnica dello
scalo per imbarcazioni di maggiori dimensioni). Anzi, WIDER vuole anche precisare che le eventuali necessità di
transito di imbarcazioni da e verso l’adiacente Marina dei Cesari, potrà essere tranquillamente effettuato, ovviamente con un preavviso ragionevole al fine di non interferire in eventuali movimentazioni interne nei
piazzali adiacenti i capannoni.
In definitiva WIDER ci tiene a rassicurare tutti (cittadinanza, operatori portuali, enti, ecc.) sulla propria totale e
aperta disponibilità a co-operare affinché non possano sorgere inutili situazioni di conflittualità.
Vale la pena precisare che WIDER, oltre che sulla produzione di yachts, ha basato il proprio piano di sviluppo
sull’innovazione tecnologica, che ha rappresentato il principale motivo per il quale la proprietà ha deciso di
investire decisamente nella società. Ne consegue che uno dei principali drivers di sviluppo della società (a
prescindere dal sito nel quale deciderà di investire, una volta esaminati tutti gli elementi utili) è la Ricerca e
sviluppo. A questo proposito la società sta già ponendo le basi degli accordi con le Università e i Centri di Ricerca
con cui ha stretto e stringerà accordi per i diversi temi di innovazione che spaziano dalle energie rinnovabili
utilizzabili a bordo (batterie allo stato solido, “fuel cells”, energia solare, ecc.) ai sistemi di governo e gestione
degli yachts che aumentino il livello di sicurezza della navigazione e, soprattutto, delle manovre all’interno di
porti e marina.
Al fine di dare impulso a idee e ricerca, in ogni ambito, nonché a un fattivo coinvolgimento della cittadinanza
soprattutto nelle fasce d’età più giovani, WIDER ha interesse a concedere spazi, a proprio carico, a startupper,
studenti, ricercatori e in generale a tutti coloro che cercano un luogo e adeguati supporti (postazioni PC, wi-fi,
sale riunioni, spazi di coworking, ecc.) dove potersi incontrare, confrontare, elaborare idee e svilupparle.
Chiaramente, considerato il livello iniziale del progetto, WIDER sarà sensibile e pronta ad accogliere nuove idee
e soluzioni che possano portare valore aggiunto non solo all’azienda ma anche alla collettività e alla città.
Tra le idee “extra produzione” vi è anche la proposta di spazi “outdoor” posti nella sommità dell’edificio e utile
per organizzare attività ricreative, fruibili dalla città e dal turismo estivo.
È chiaro che l’impulso a investire di WIDER risiede pur sempre nella produzione dei propri yachts, dotati di
tecnologie all’avanguardia e connotate dalla derivazione da fonti rinnovabili. La società ha già in corso le attività
preparatorie che, in pochi mesi, dovranno poter contare di una capacità produttiva presso strutture adeguate.
Il tempo per la scelta del giusto sito è molto limitato, non potendo allungare i tempi di consegna degli yachts già
contrattualmente concordati con gli Armatori.
Il progetto industriale di WIDER potrà contare di raggiungere gli obiettivi di:
• Creazione di occupazione per circa 400 Persone
• Creazione di un valore di produzione stimabile in € 150 milioni nel quadriennio 2022-2025
Va, infine, detto che il progetto consentirà di avere nel territorio la presenza di un’attività che si lega ai
megayachts. Tale attività è notoriamente meno soggetta alle ciclicità economiche, rispetto alla fascia di yachts
di minor “piedaggio” nella quale Fano ha avuto una grande sviluppo produttivo a partire dagli anni ‘90. Tale
circostanza porterà Fano e il suo hinterland a essere uno dei territori che, insieme a pochi altri, costituiscono
l’eccellenza nel settore della produzione di yachts tra 30 e 90 metri. I Cantieri italiani raccolgono la maggior parte
degli ordinativi mondiali; oltre tali dimensioni il primato è in mano a cantieri mitteleuropei.
La decisione di WIDER di privilegiare e puntare sulla darsena fanese discende dalla volontà di Maggi e Fraternale,
entrambi marchigiani e desiderosi di portare valore aggiunto nel territorio natale. Ma dovranno tenere in debito
conto sia il profilo economico dell’investimento, sia il fattore temporale, vero punto cruciale del progetto.
Eventuali rallentamenti potrebbero non essere compatibili con i piani di produzione della società, discendenti
dagli ordinativi, e la società non può rischiare di sforare le date di consegna contrattuali con gli Armatori.
Per quanto Fano costituisca la scelta preferenziale di WIDER, un’eventuale indeterminazione o allungamento
nella previsione dei tempi di realizzazione dell’investimento porrebbe la società nella condizione di non poter
WIDER SRL nasce nel 2010 in provincia di Pesaro-Urbino, in località Castelvecchio di Monteporzio.
Dopo poco tempo apre una sede secondaria ad Ancona, nella zona industriale del Porto (ZIPA) dove,
successivamente, trasferisce la propria sede chiudendo quella in provincia di Pesaro Urbino.
La società si distingue, principalmente, per essere stata pioniere nell’introduzione della tecnologia ibridoelettrica utilizzata nella propulsione e nel funzionamento degli apparati “hotel” delle proprie imbarcazioni. Tale
tecnologia è, a tutt’oggi, insuperata ed è applicata con successo in due yachts di 45 metri (in navigazione dal
2015) e di 52 metri (varato nel 2019).
La proprietà precedente, un gruppo multinazionale asiatico, decise per proprie strategie di interrompere la
continuità aziendale una volta giunti all’ultimazione e alla consegna dello yacht di 52 metri (2019). L’incontro
dell’azienda e della sua proprietà con Marcello Maggi, noto per la sua lunga esperienza e competenza nel
settore, il quale seguiva le sorti del cantiere con particolare riferimento all’innovativa tecnologia adottata (in
una prova in mare ebbe modo di esclamare “questo è il futuro”), portò quest’ultimo a valutare l’opportunità di
acquisire la società, e così concluse l’accordo con la precedente proprietà, evitando la messa in liquidazione e la
conseguente chiusura.
L’avvento subitaneo della pandemia da Covid-19 determinò un forzato rallentamento delle attività. Marcello
Maggi, dopo aver chiamato con sé Fabio Fraternale, sfruttò il momento sia per dare avvio alla progettazione di
nuovi modelli di imbarcazioni, sia per studiare un piano strategico che individuasse il percorso di riavvio e
crescita della società.
Il piano, portato all’attenzione di alcune società di investimento, fu giudicato favorevolmente e così venne prescelto il Partner finanziario che oggi, insieme a Marcello Maggi, controlla il 100% della società.