Fano (PU) – “Vado avanti per la mia strada senza fare campanilismi. O si rimette mano alla riorganizzazione del Santa Croce in maniera concreta o mi metterò in prima linea per intraprendere quelle iniziative che metteranno in discussione Marche Nord perché, dalla sua costituzione, non ha portato chissà quanti benefici”. Si continua a parlare di sanità a Fano, ad intervenire è il sindaco Massimo Seri dopo che in questi giorni diverse forze politiche hanno paventato l’ipotesi dello “smantellamento del Santa Croce e della sua riduzione a poliambulatorio privato”. “Sono consapevole che la sanità a Fano ha delle lacune – afferma Seri – occorre quindi sedersi attorno ad un tavolo e valutare il da farsi. Nel consiglio del 18 gennaio ribadiremo con forza al presidente Ceriscioli che l’ospedale unico, se si farà, dovrà essere fatto a Chiaruccia, ma nel frattempo occorre agire per potenziare e riorganizzare al meglio il Santa Croce, specialmente alcuni reparti. Detto questo, non accetto però che mi si venga offeso a livello personale come fatto da Fano a 5 Stelle. C’è modo e modo per fare opposizione – precisa Seri – questi signori non fanno opposizione ma attaccano e fanno offese personali e lo fanno perchè non hanno a cuore il bene della città, ma solo il fallimento del sindaco. Godono quando le cose non vanno bene e rosicano quando vedono che si raggiungono obiettivi. Io sto portando risultati che in passato altri non sono riusciti ad ottenere, chissà se loro al mio posto sarebbero in grado di governare la città? Nella vita e nella politica serve rispetto – continua Seri – e io so bene come ci si comporta visto che per tanti anni sono stato all’opposizione. Apprezzo e dialogo con quella minoranza civile che ha un comportamento corretto e lavora seriamente, ma questo non è il caso dei grillini che sono capaci solo di offendere e di fare demagogia. Sono loro i primi a non volere il bene della città. Rispedisco al mittente tutte le loro accuse – conclude Seri – anzi, mi aspetto delle scuse perché capisco il gioco delle parti, ma non accetto le offese personali”.