Mercoledì 16 dicembre, alle ore 17.30, nell’auditorium di Palazzo Montani Antaldi, si terrà la presentazione del romanzo di Alessandro Rigi Luperti “Il tempo degli uomini e il tempo delle cose La vita di Clorinda”.
Il programma prevede il saluto del vicesindaco di Pesaro Daniele Vimini, la relazione di Alberto Mazzacchera (Accademia Raffaello) e letture dell’attore Roberto Posse.
L’iniziativa è promossa dal Comune di Pesaro (assessorato alla Bellezza e Vivacità) in collaborazione con la fondazione Alessandro Rigi Luperti.
Sarà presente l’autore. L’ingresso è libero.
Alessandro Rigi Luperti, usando una lingua italiana con una struttura sintattica e un lessico non comuni, fa la narrazione di una nobiltà tradizionalista che si soddisfa dei traguardi raggiunti, arroccata su tradizioni morenti; un fastoso palazzo dei Conti Rigi Luperti in una piccola città (Cagli) della provincia pontificia; un immenso castello (Brancaleoni di Piobbico) intatto nella sua storia passata, a volte gloriosa; una casa di campagna che è un’oasi in cui cercar tregua all’incalzare dei sentimenti; un intrecciato complesso di parentele e di amicizie con i suoi intrighi e i suoi risvolti, più spesso negativi; un mondo di piccola gente, di uomini semplici che potrebbe anche non esistere, ma di cui si sente la necessità. È in questo ambiente che si muove Clorinda, giovane, affascinante, inquieta, vedova di un giovane Conte che forse avrebbe potuto amare. Determinata in quelli che stima i suoi diritti, tiene come ferrea regola le convinzioni da lei codificate, lasciando poco spazio vitale alla personalità di chi la circonda: questo anche il canone capace, spesso, di fornirle l’amaro privilegio di una splendida solitudine dell’animo.
“Clorinda, prepotente e un po’ cinica, vittima delle convenzioni e artefice di destini, donna forte e fragile, e attorno a lei la vita di un contesto familiare, di un luogo, di tutto un secolo indagato minuziosamente con forte partecipazione simpatetica, descritto con partecipe attenzione ‘degli uomini e delle cose’, tutte le cose, dalla trina dei merletti alle suppellettili preziose, all’intreccio complesso di amicizie e parentele, di intrighi e risvolti negativi”
Leandro Castellani
Regista cinematografico e televisivo
“Un’opera non comune con quella sua minuziosità ossessiva, escavazione di un ambiente e di un animo, che lo rende voluttuosamente lungo senza mai sfiorare il tedio della prolissità. Non so se più mi coinvolga la figura di Clorinda o il mondo che la circonda: due cose di cui lei ha saputo concretare una fusione letteraria senza mai concedere all’uno un vantaggio sull’altra, senza mai permettere che l’uno e l’altra si contaminino in un rapporto che certamente riuscirebbe a svilirli. Clorinda ed il mondo a lei d’intorno, coesistono, non convivono”.
Giorgio Bassani
Scrittore
“Scritto in una lingua netta e preziosa che però non ne fa un romanzo manzoniano né una rassegna di emozioni proustiane, bensì una cronaca. Un genere letterario inedito dove arie, acorci, strade, grandi palazzi, notti d’amore, mattine di primavera, rumori di vita, abiti, gioielli, musiche, cibi, mobili, quadri, lune, nascite e morti escono dalle pagine scritte, per tutti ricomporsi lì, davanti ai nostri occhi davanti a noi che leggiamo un libro che è un film e vediamo un film che è un libro. Moderno e antico e bellissimo”.
Bruno Zanardi
Professore associato di “Teoria e tecnica del restauro”
Università di Urbino “Carlo Bo”
Info: fondazione Rigi Luperti contact 392 – 1842799 338 – 2328659