Fano (PU) – “Dobbiamo imparare a gestire la paura di ciò che non conosciamo e aprire la nostra mente a culture diverse da noi, specialmente se sono in grave difficoltà”. Monsignor Armando Trasarti, Vescovo della Diocesi di Fano, Fossombrone, Cagli e Pergola torna a parlare di un argomento molto delicato, i migranti. Tema trattato questa mattina in occasione della presentazione del fascicolo “I Migranti, le nuove minoranze”.
Argomento che riguarda da vicino anche il territorio fanese poiché la Diocesi, attualmente, sta ospitando nelle proprie strutture 137 rifugiati. “La cultura e la conoscenza sono la base della comprensione – spiega Monsignor Trasarti. Il fascicolo si pone come fine principale proprio questo. Informare le persone così che possano capire il perché della migrazione e possano accettarla nel migliore dei modi. Dobbiamo metterci in testa che questo processo è ormai inevitabile e per fare in modo che sia il meno impattante possibile con il nostro stile di vita, è necessario fare un duplice lavoro. La prima parte va svolta sui cittadini, i quali vanno preparati all’accettazione del fenomeno. La comunicazione in questo caso è di fondamentale importanza. Non si può semplicemente comunicare ad una piccola città, come può essere Fano, che dall’oggi al domani arriveranno 50 rifugiati e dovranno essere ospitati e mantenuti. Le persone vanno istruite, informate, preparate con la dovuta calma e le necessarie informazioni sui motivi del perché tutto ciò sta accadendo. Questo percorso di informazione può partire anche dalle parrocchie dove si potrebbero organizzare eventi conoscitivi con i rifugiati per farli integrare”.
Parole chiare e dirette quelle del Vescovo che aggiunge: “La seconda parte del lavoro, va invece svolta proprio sui migranti, i quali, a loro volta, vanno educati sugli usi e le abitudini del luogo che andranno ad abitare e sopratutto sui pericoli ai quali andranno incontro. Evitare di andare davanti ai supermercati in massa a chiedere elemosina, le persone si spaventato e i 35 euro che gli vengono assegnati giornalmente sono più che sufficienti per il sostentamento”. Infine il Vescovo si appella alla calma e all’umanità dei cittadini: “Non dobbiamo farci prendere dal panico ma rimanere calmi. L’Italia fondamentalmente non è mai stato un territorio razzista, specialmente le Marche. Quello che stiamo vivendo è un evento storico dove rischiamo di giocarci la nostra credibilità umana, prima ancora di quella cristiana”.