Fano (PU) – Carlo De Marchi, Rossella Accoto, Francesca Cecchini e Marta Costantini, quattro dei promotori della raccolta firme #iofirmoperlasalute con la quale si intende impedire la realizzazione dell’ospedale unico attraverso un referendum popolare, criticano aspramente il sindaco Massimo Seri dopo il consiglio comunale di ieri: “Abbiamo letto con sorpresa e sentito in consiglio comunale – scrivono – le dichiarazioni del sindaco atte unicamente a screditare un’iniziativa politica come la raccolta firme che le nostre liste civiche hanno iniziato a fare da mercoledì scorso”.
“Il sindaco ha affermato che il referendum costerà 200mila euro: questa è una notizia falsa ed ingannevole di cui chiediamo la rettifica e diffusa unicamente per inibire la partecipazione e l’entusiasmo dei cittadini. Altra notizia falsa ed ingannevole – precisano – è che se non si costruirà l’ospedale unico, i presidi esistenti, quindi anche il Santa Croce, diventeranno poco più di un poliambulatorio. Falso, perché per legge il nostro bacino di utenza ci permette di avere un ospedale di primo livello, il secondo livello di cui si parla tanto da anni è solo una chimera che serve a farci ingoiare il rospo che il Santa Croce sarà chiuso e svenduto ai privati”.
“La terza falsità che si afferma – incalzano – è che un referendum sulla sanità è inutile perché la competenza sanitaria è strettamente regionale, allora perché ieri la maggioranza ha presentato sul tema una mozione di cui si è discusso per ore, più o meno identica a due mozioni già approvate in passato? Questa è la prepotenza e la scarsa trasparenza con cui questa maggioranza ha gestito i problemi della sanità in questi ultimi anni. Screditare la voce dei cittadini diffondendo false notizie e portare la propria come unica verità.”
“A questo proposito – concludono – invitiamo il sindaco ad organizzare un incontro pubblico, visto che in questi due anni si è guardato bene dal farlo per paura di un confronto aperto e trasparente sul tema. Noi invece siamo tra i cittadini tutti i giorni e ne raccogliamo il malessere di cui ci siamo fatti portavoce visto che chi ci amministra è sordo e sta permettendo giorno dopo giorno che il nostro ospedale venga spogliato anche dei servizi essenziali come la chirurgia”.