
La politica ascolti il lavoro: le richieste di Cgil Cisl e Uil al futuro governo
- 20 Settembre 2022
Pesaro – Un territorio ferito che cerca di risollevarsi dal fango che lo ha travolto e a ricostruire dopo la tremenda alluvione dei giorni scorsi. La voce del lavoro e le voci del territorio che, secondo Cgil Cisl e Uil, “va tenuto insieme”, adesso più che mai. Cgil Cisl e Uil Pesaro Urbino chiedono alla politica interventi mirati per tutelare i lavoratori e le lavoratrici, i pensionati, tutte le categorie più fragili alle prese con una crisi senza precedenti. Mancano pochi giorni alle elezioni politiche nazionali e i sindacati, unitariamente, indicano provvedimenti urgenti per un territorio, quello provinciale, già impoverito negli anni di servizi essenziali come quello sanitario e da un sistema di welfare che si è ridotto e adesso si trova a confrontarsi con un aumento esponenziale delle richieste.
Inflazione, aumento dei costi delle materie prime, dell’energia e il grave dissesto idrogeologico sono, per Cgil Cisl e Uil, fenomeni allarmanti che rischiano di mettere in ginocchio l’economia se non ci saranno interventi urgenti mirati ed efficaci. Questi interventi spettano al governo, a quello che uscirà dopo le elezioni ma l’appello dei sindacati è rivolto anche alle istituzioni locali e regionali.
Le priorità indicate da Cgil Cisl e Uil contemplano, tra l’altro, il lavoro, le infrastrutture, lo sviluppo, le politiche educative, sociali e sanitarie. Sulla sanità, il sindacato indica come fondamentale una corretta attuazione degli investimenti e delle riforme previste nel Pnrr, affinché il territorio sia dotato di una rete di strutture fondamentali per rendere il sistema sanitario provinciale e regionale efficace nel rispondere alle necessità del territorio e dei cittadini. Le priorità da perseguire sono: un’ulteriore implementazione del Fondo Sanitario Nazionale, il superamento del tetto di spesa al personale per consentire le indispensabili assunzioni, la stabilizzazione dei precari, l’attuazione della riforma sull’assistenza territoriale, la costruzione di una concreta sinergia tra ospedale e servizi territoriali, l’investimento sulla formazione del personale sanitario e socio- sanitario, l’abbattimento delle liste d’attesa.
Anche il tema della non-autosufficienza è prioritario: “Va subito approvata la legge delega per la riforma dell’assistenza alle persone non autosufficienti, inserita nel Pnrr grazie alla nostra mobilitazione – si legge nel documento inviato ai candidati di tutti i partiti -, coordinandola con la legge delega n.227/21 in materia di disabilità. Va inoltre garantita l’universalità dei servizi socio-sanitari e la loro uniformità sull’intero territorio nazionale ed è necessario armonizzare e semplificare le diverse modalità di valutazione/certificazione della disabilità e non autosufficienza. Occorre investire di più sull’assistenza socio-sanitaria domiciliare, riconoscendo, sostenendo e qualificando il ruolo dei “caregiver” e degli assistenti familiari.
Sul welfare: “La sostenibilità e l’equità dello sviluppo è assicurata dal lavoro di qualità e dal rafforzamento delle reti di welfare, intese come un articolato sistema di servizi, tutele ed assistenza nel campo del sociale. Per orientare le politiche sociali è necessario considerare il contesto demografico. Nel panorama nazionale, la provincia di Pesaro Urbino, come il resto della regione detiene il maggiore indice di invecchiamento e di decremento della popolazione.
Questa tendenza può essere invertita solo con l’attivazione di misure sinergiche e complementari che diano fiducia alle famiglie (supportando la genitorialità, riorganizzando i servizi, favorendo l’invecchiamento attivo, garantendo adeguati livelli di cura alle persone), in un quadro di riequilibrio delle politiche sull’immigrazione.
Per quanto riguarda il lavoro, i sindacati sostengono che: “La priorità della nuova legislatura deve essere costituita da politiche mirate di protezione del lavoro e garanzia della sua qualità, in ogni settore, pubblico e privato: aumentare i salari, fermare la precarietà, favorire una equa distribuzione ed organizzazione del lavoro, garantire legalità e sicurezza sul lavoro.
Per questo è necessario intervenire riconoscendo la centralità del lavoro, riducendo le forme di lavoro precarie e favorendo l’attivazione di rapporti di lavoro stabili e tutelati: risposte concrete e tangibili all’impoverimento dei salari, alla perdita di valore del lavoro e alla creazione di nuova occupazione di qualità.
Contrastare la precarietà vuol dire garantire occupazione stabile e di qualità, costruire un sistema organico di diritti e tutele, contrastare il fenomeno in aumento del lavoro povero. Con particolare attenzione ai giovani e alle donne, che pagano oggi il prezzo più alto.
Ruolo fondamentale giocano adeguate politiche attive del lavoro e determinante deve essere la funzione svolta dai servizi per l’Impiego, in sinergia e con il supporto dei servizi privati accreditati, ricostruendo una filiera delle politiche attive del lavoro che metta strutturalmente a sistema: presa in carica, orientamento, accompagnamento, incontro domanda-offerta di lavoro, personalizzando le azioni in base ai bisogni differenziati di lavoratori e disoccupati. Una azione di indirizzo e verifica dal nazionale sulla progettazione, programmazione e sulle azioni realmente messe in campo dalle regioni è indispensabile e va adeguatamente strutturata”.
Tutela e cura del territorio: in relazione alla terribile alluvione che ha colpito anche l’entroterra pesarese e di fronte ai cambiamenti climatici ormai innegabili, i sindacati chiedono massima attenzione alla cura del territorio e tutto il sostegno possibile alle famiglie e alle imprese piegate dalla drammatica alluvione.
Cura del territorio che deve essere collegata ai necessari investimenti per le infrastrutture viarie e tecnologiche che da troppi anni attendiamo. In questa direzione occorre quindi agire per sostenere la diffusione di altre forme di approvvigionamento energetico più sostenibile come il fotovoltaico.
(In allegato il documento unitario).