Fano (PU) – Sono il primo dispositivo da utilizzare per evitare il contagio e molto probabilmente presto diventeranno obbligatorie ogni qualvolta si esce di casa, intanto, le mascherine, diventano oggetto di polemica politica.
Lunedì è iniziata la distribuzione da parte del Comune ai soggetti over 65 o immunodepressi (annunciata a breve un’altra distribuzione con altre modalità) che però è apparsa subito problematica.
“Purtroppo, da due giorni – affermano i consiglieri della Lega Serfilippi, Magrini, Ilari e Scopelliti – il numero indicato per prenotare è sempre occupato e molte persone perdono la linea, dopo decine di minuti di attesa. Chi riusciva a entrare in contatto con gli operatori era invitato a raggiungere il Codma, dove si è creato un vero e proprio assembramento. Chiediamo al Sindaco di rivedere la sua posizione, organizzando la distribuzione a tutta la popolazione (partendo dai disabili e dalle persone sole) e coinvolgendo tutte le risorse che possono dare un contributo d’idee ed energie per fronteggiare questa emergenza, come le associazioni di volontariato del Terzo Settore e i sindacati (non coinvolti come segnalato dalla CISL).
Altra osservazione su cui consiglieri puntano l’attenzione è la qualità delle mascherine “poiché – scrivono -, in alcuni casi, è stata lasciata una confezione con dei pezzi di stoffa, affidando agli anziani la cura di applicare elastici, senza nessuna spiegazione delle modalità di esecuzione e di utilizzo, rendendone ancora più rischioso l’uso ed ottenendo il risultato opposto rispetto a quello per cui sono state distribuite ovvero il contenimento della contaminazione. Non vorremmo, che la voglia di seguire gli altri sindaci (che si sono mossi con largo anticipo e hanno comprato molte più mascherine), abbia prodotto questa situazione, dove al posto di tutelare le persone più a rischio si sono messe in pericolo”.
Dubbi e perplessità anche da parte del M5s: “La protezione civile – scrivono Marta Ruggeri, Tommaso Mazzanti e Francesco Panaroni – è stata investita da un compito delicatissimo, dato che è finalizzato alla distribuzione di uno strumento, le mascherine appunto, che viene sempre più individuato come fondamentale per la gestione della fase 2. Proprio per questo vorremmo puntualizzare alcune criticità, che abbiamo riscontrato direttamente o che ci sono state segnalate dai cittadini, unicamente con l’intento di contribuire al miglioramento del servizio e senza alcuno spirito polemico. Servizio di prenotazione telefonica: grava tutto su un unico numero telefonico che di fatto è sempre occupato e quindi inutilizzabile. Considerando che dovranno essere distribuite decine di migliaia di mascherine ad almeno un quarto della popolazione cittadina, tra i quali molti disabili, sarebbe stato meglio dedicarvi un servizio informatizzato di prenotazione. Luogo di distribuzione: attualmente oltre alle consegne domiciliari effettuate dal personale della protezione Civile, le mascherine possono essere ritirate al CODMA presso la sede della Protezione Civile, nello stesso luogo in cui vengono ricevute le persone che devono sottoporsi al tampone per verificare l’eventuale contagio al covid-19. Riteniamo che sarebbe meglio separare i due tipi di utenze per evitare involontarie occasioni di contagio”.
Il M5s segnala inoltre disagi sulla quantità delle mascherine che sembrerebbe essere di 5 (tre chirurgiche e due bianche in tessuto) a persona. “Visto che la consegna è nominativa e il nominativo di chi si reca a ritirare la dotazione viene registrato, basterebbe segnare quante buste ritira e per conto di chi, limitando magari il numero massimo di buste ritirabili a due”.