Fano (PU) – Sarà presentato venerdì 29 maggio, alle ore 17.30 nella sala di Rappresentanza della Fondazione Carifano in via Montevecchio “L’uomo del sidecar. Memoria per Riccardo Orciani, un fanese con Sacco e Vanzetti tra emigrazione e anarchia” (Grapho5 Edizioni, 2015) del fanese Dante Piermattei.
“Con questa opera di ricerca Piermattei restituisce alla città una storia originale e sconosciuta ai più che vede protagonista suo malgrado Riccardo Orciani, anarchico emigrato in America coinvolto nella vicenda di Sacco e Vanzetti” ha sottolineato l’assessore alla Memoria Samuele Mascarin.
A raccontare com’è nato il libro è stato lo stesso autore: “Stavo davanti alle foto che avevo raccolto per una mostra dedicata ai fanesi del passato. Mi ero fermato davanti a quella di un carrettiere accanto al suo carro con due cavalli alla stanga quando uno sconosciuto mi si è avvicinato e mi ha detto che quello era suo nonno Riccardo, emigrato in America e arrestato insieme a Sacco e Vanzetti. Non sapevo ci fosse anche un fanese nel noto caso che coinvolse i due anarchici finiti sulla sedia elettrica a causa di una rapina finita nel sangue”.
Da qui sono iniziate le ricerche: “E’ stato difficile trovare fonti e documenti su Orciani – ammette Piermattei – ma la sua storia era comunque degna di essere raccontata. Fu solo grazie ai datori di lavoro americani che fornirono l’alibi al fanese che Orciani venne scagionato. Un passaggio che sottolinea la condizione di emarginazione e diffidenza a cui erano sottoposti gli italiani e gli anarchici, in quel periodo storico”.
Orciani, appassionato di sidecar, venne quindi liberato dopo un arresto e una detenzione violenta. Decise comunque di assistere al processo che portò alla condanna a morte dei suoi amici. Invitato dal suo avvocato ad allontanarsi dall’America, per evitare che la possibile riapertura del processo lo coinvolgesse, decise di tornare a Fano dopo essersi nascosto per un anno a New York.
“L’uomo del sidecar” è la prima biografia di Riccardo Orciani. La sua storia venerdì, sarà raccontata alla Fondazione Carifano, insieme alla presentazione di documenti e foto originali dell’epoca.