Fano (PU) – Il veto alzato dal Pd e da Sinistra Unita sul nome di Davide Rossi ha creato un grande caos in maggioranza. Le parole di Stefano Marchegiani e Rita Carnaroli non sono state digerite da tutti i gruppi politici della maggioranza che in queste ore stanno faticando a trovare la quadra anche sulla questione del settimo assessore e la nomina del presidente del consiglio comunale. Per Giuliano Marino e Luca Stefanelli l’uscita di Marchegiani è stata comunque inopportuna. Per l’ex de ‘La Tua Fano’ non c’erano i motivi per fare affermazioni del genere. “Non so se Marchegiani l’abbia condiviso – spiega Marino -, quello che ha scritto resta comunque un comunicato poco edificante. Doveva riflettere meglio prima di dire una cosa del genere che è esclusiva competenza del sindaco. Il Pd deve stare al suo posto, le decisioni vanno prese in maggioranza”. E Marino continua: “Il Pd dovrebbe richiamare all’ordine il proprio segretario specie per il suo operato in giunta che pare non sia molto apprezzato. Del resto anche a me non sono piaciute le scelte che sono state prese sulle manifestazioni”. Marino crede che il sindaco abbia tenuto un comportamento adeguato in questa delicata situazione: “Lui ha detto delle cose giuste e condivisibili, comunque può e deve contare di più sull’apporto della propria lista civica”.
Luca Stefanelli, ex Pd invece non ha la stessa idea di Marino sull’atteggiamento del sindaco che “è uscito male nei confronti dell’opinione pubblica. A questo punto deve andare avanti con Davide Rossi se è una figura su cui vuole fare affidamento. Non deve fare un passo indietro solo perché lo ha detto il Pd, sarebbe un segno di debolezza. Dimostri più autorevolezza sulla sanità e sul Prg rilanciando l’immagine della città e della sua azione amministrativa che deve essere sganciata dal Pd pesarese”. Su Marchegiani? “Le uscite fatte denotano che non c’è armonia. Vediamo solo polemiche sui nomi e su incarichi senza un minimo interesse per la città. Sullo scenario rileviamo gente parcheggiata da mesi come la Fulvi senza sapere che fine farà e un vicesindaco che fa acqua da tutte le parti senza che sia legittimato dal consenso popolare. Il sindaco lo ridimensioni in occasione del possibile rimpasto. Gli errori commessi su eventi e turismo sono stati criticati perfino da esponenti di associazioni di categoria che hanno invitato lo stesso Seri a togliergli le deleghe”.