Fano (PU) – “Tutti i cittadini vanno trattati allo stesso modo. Va abolito il fondo perdite occulte di Aset”. La presa di posizione è della lista civica Bene Comune in merito alle maxi bollette per il consumo di acqua che nei giorni scorsi sono pervenute alla signora ultranovantenne e alla famiglia di San Lazzaro.
“Nella provincia – si legge in una nota – vi è una disciplina unica per le ‘perdite occulte’, tranne che nella zona coperta da Aset. Tale regolamentazione ha il vantaggio, rispetto a quella applicata da Aset, di essere più favorevole per i cittadini e non discriminatoria. In caso di ‘consumo anomalo’, infatti, cioè superiore ad almeno il 50% della media dei consumi dei corrispondenti periodi, viene temporaneamente sospesa l’emissione della fattura e gli utenti sono chiamati ad una tempestiva ricerca e riparazione della rottura e a fare una segnalazione al gestore e all’autorità di controllo. Successivamente si fattura solo il 50% del consumo anomalo”.
“Il regolamento del Fondo di Aset – proseguono – è invece peggiorativo perché nel caso di perdita relativa a più periodi di fatturazione viene rimborsato il solo maggior consumo dell’ultimo periodo, mentre le perdite del primo periodo anomalo concorrono nel calcolo della media dei consumi. La storia in breve è questa. L’Autorità regolatoria (cioè l’Assemblea consortile di tutti i sindaci della provincia) ha deliberato nel 2009 una disciplina uniforme per tutto il territorio da attuare entro il 2010 che avrebbe superato i fondi di garanzia in tutta la provincia”.
“Ma ad un anno dalla delibera, Aset chiedeva la non applicazione lamentando difficoltà operative e ‘motivazioni legate agli incrementi tariffari necessari a coprire i costi’. L’Autorità ha allora confermato il proprio regolamento, escludendo però l’area gestita da Aset. Così anziché avere una regola unica abbiamo tre regole: la prima, quella generale e meno onerosa, applicata in gran parte della provincia, che non prevede l’esistenza di alcun fondo. La seconda, peggiorativa, prevista dal fondo volontario di Aset. La terza, per gli utenti di Aset che non hanno aderito al fondo, secondo la quale l’eccedenza è pagata 2,43 euro a metro cubo anziché 1,19 come nel resto della provincia. Bene Comune ritiene assurda la segmentazione oggi esistente, che va pertanto abolita. A questo punto – concludono – ci chiediamo: la giunta Seri intende intervenire su questa vicenda o vuol continuare a distribuire utili ai comuni soci di Aset emettendo salate fatture relative a perdite occulte sulla pelle dei cittadini?”.