Fano (PU) – Da To Cure a To Care, che tradotto significa da curare a prendersi cura. Quello che a prima vista può sembrare uno scioglilingua è in realtà un ciclo di incontri che gli organizzatori definiscono una “sfida culturale” rivolta a quelle persone che desiderano sviluppare le loro capacità di attenzione e ascolto per valorizzare le relazioni anche nei semplici rapporti quotidiani. A tenere a battesimo il progetto sarà la Sala San Michele che domani alle 15.30 ospiterà Luigina Mortari, autrice del libro “Filosofia della Cura” e docente all’università di Verona.
L’obiettivo delle associazioni che collaborano a questo percorso (Consultorio La Famiglia, Amici di Agostino e Angelamaria) e dell’Ats6 di cui Fano è ente capofila, è quello di stimolare la riflessione ed il confronto e offrire a operatori e volontari gli strumenti necessari per prendersi cura delle persone bisognose. Finalità importante del progetto è anche quella di far maturare nelle persone il desiderio di rendersi utili al prossimo “perché aiutando – hanno detto – non si migliora solo la qualità della vita di anziani o diversamente abili, ma anche la propria”. Continua dunque la missione dell’Ats 6 di espandersi ad ampio raggio su tutti i comuni di riferimento per offrire non solo occasioni teoriche di confronto ma anche pratiche e creare così quella cittadinanza attiva indispensabile per affiancare istituzioni e personale sanitario. Oltre Fano, che tornerà protagonista poi il 24 marzo, i relatori di questo ciclo di incontri, tutti di fama nazionale, saranno anche a Pergola (17 marzo), Orciano (14 aprile), Marotta (21 aprile), Mondavio (12 maggio) e San Costanzo (9 giugno) e metteranno a disposizione di volontari, famiglie, singoli e associazioni, la loro esperienza del campo dell’assistenza.
Questo percorso di reciprocità assume un’importanza ancora maggiore considerando che, solo nelle Marche, sono circa 20mila le persone che svolgono il ruolo di assistente famigliare (le cosiddette “badanti”) e l’Ats ha da poco terminato dei corsi formativi cui hanno preso parte 35 persone, tra cui anche diversi uomini. Sempre su questo tema, il coordinatore d’ambito Roberto Borini ha annunciato che a breve sarà istituto, tramite dei fondi regionali, l’assegno di cura (200euro al mese) per quelle famiglie che hanno in casa un anziano non autosufficiente o un malato e che decidono di accudirlo autonomamente tra le mura domestiche o avvalendosi di assistenti regolari, un modo questo anche per contrastare il lavoro sommerso.