

FANO – Ma perché il secondo tratto dell’interquartieri non viene aperto? Se lo stanno chiedendo in molti in città, per primi i consiglieri del Movimento 5 Stelle di Fano. Tra le possibili motivazioni c’è quella che gli esponenti politici non possono apparire fino al 4 dicembre, giorno del referendum, una versione che però non convince i pentastellati: “Non crediamo che il vero motivo sia quello – scrivono i grillini – la cerimonia ufficiale si può tranquillamente fare dopo. Crediamo invece, che l’amministrazione ha più paura di inaugurare un’opera forse tra le più brutte e dannose per la città”.
Questa nuova arteria, dal punto di vista logistico ed estetico, non convince proprio i grillini che espongono le loro perplessità senza usare tanti giri di parole: “Quei pannelli fonoassorbenti – incalzano – creano dei ghetti di quartiere che faranno rischiare pedoni e ciclisti di andare a sbattere contro le pareti di metallo, e addio sguardo verso il verde della zona Trave e Paleotta, in barba alle promesse elettorale sulla rimozione delle barriere antirumore e sull’implementazione di barriere verdi (alberi e siepi)”.
Poco efficace poi, sempre secondo il M5S, per defluire il traffico fuori città: “Con il mancato terzo tratto – riprendono – e con l’imbuto sul parcheggio del Circolo Tennis, i problemi di traffico per e da Pesaro e dall’interno verso Pesaro, non troveranno soluzione. Anzi, si andrà a rovinare un quartiere modello, quello del Poderino, con verde e viabilità a misura di bambini, quella Città dei Bambini che ormai è solo sulla carta, con spazi verdi mangiati dalle ruspe”.
E a proposito dell’innesto dell’interquartieri con le vie esistenti, “cosa diventerà via Fanella – si domandano i pentastellati -? Nel consiglio comunale del 30 settembre 2015, l’amministrazione aveva promesso la sua asfaltatura nella primavera del 2016. Ne è passato di tempo senza che questo si realizzasse. E’ stata depositata da mesi una petizione che faccia spostare il muro dell’ex-seminario di alcuni metri per allargare via Fanella e renderla percorribile in sicurezza. Che risposta si vuol dare? Si farà spostare il muro? Si renderà via Fanella a senso unico con pista ciclo-pedonale? I cittadini che amano la propria città – conclude la nota – attendono risposte concrete, non slogan”.