SERRUNGARINA – E’ partito tutto da una segnalazione arrivata ai carabinieri di Saltara i quali sono stati allertati da alcuni cittadini di movimenti e di un pacco sospetto nel vano scale di un condominio di Tavernelle. I militari, a notte fonda, hanno effettuato un sopralluogo e dopo un’accurata ricerca, sono riusciti a trovare, all’interno di una canalina dell’impianto elettrico, un involucro con all’interno un revolver. L’arma, con matricola abrasa, in cattivo stato di conservazione ma perfettamente funzionante, è stata trovata con 6 cartucce all’interno e con una scatola contenente altre 44 munizioni. Dopo aver sostituito la pistola con una giocattolo, i carabinieri hanno rimpacchettato il tutto e installato una telecamera per riprendere il proprietario. Pochi giorni dopo, dalle registrazioni, si è visto un uomo, V.A. le sue iniziali, 42Enne di Torre del Greco, operaio edile e collaboratore scolastico a chiamata, prelevare l’arma e andarsene. Dalle prime indagini sul 42enne è emerso che, dopo una violenta lite con la ex moglie, gli erano state ritirare cautelativamente tutte le armi legittimamente possedute. Poche ore dopo i carabinieri l’hanno rintracciato e perquisito. Durante il controllo sono stati trovati 13mila euro in contanti all’interno della cassaforte della sua abitazione, cifra decisamente sproporzionata per il suo lavoro e il suo tenore di vita. “Ho acquistato la pistola a Napoli nei vincoli vicino alla stazione ferroviaria – ha tentanto di giustificarsi V.A. – me l’ha venduta un rumeno o forse un albanese mai visto prima. Mi ha chiesto 100 euro, io gliene ho dari 20”. Al racconto inverosimile sull’acquisto dell’arma si è aggiunto quello per spiegare il possesso di tutti quei soldi. V.A. ha infatti dichiarato che la cifra in questione fosse la somma di una colletta famigliare fatta a Natale da lui custodita in attesa di essere consegnata ad alcuni parenti che risiedono in Lombardia. L’uomo è stato deferito in stato di libertà poiché non è stato possibile arrestarlo in flagranza di reato. L’arma è stata invece inviata al Ris per verificare se sia stata utilizzata per commettere reati nel territorio nazionale. Le munizioni e il denaro sono stati sottoposti a sequestro.