Pesaro (PU) – “Incontro positivo e propositivo: nel progetto ‘Portobello’ c’è l’idea di recuperare più posti possibili per le imbarcazioni da diporto. Abbiamo affrontato anche le questioni del fiume Foglia e della barra di foce. Ed anche la possibilità di utilizzare temporaneamente alcuni spazi della darsena commerciale. Stiamo valutando una serie di ipotesi: ne parlerò nei prossimi giorni con il comandante della Capitaneria. Insieme troveremo un accordo”. Matteo Ricci lo dice infilandosi il giubbotto, dopo l’incontro con il comitato del Porto nel suo ufficio. Poi fila dritto al Cantiere Navale. Prima di entrarci, tra scheletri di naumachos, ricorda l’antefatto: “Quando sono venuto qui, nel 2010, era per prendere parte al presidio dei lavoratori”. Adesso c’è il direttore del Cantiere Rossini, Alfonso Postorino. L’intenzione del nuovo gruppo, non nascosta, è la rinascita dalle ceneri. “Siamo qui perché possiate registrare il passato. Tra poco partiremo con la pulizia, dopo cinque anni di abbandono. E tutto sarà diverso”, spiega ai cronisti il ceo Stewart Parvin, socio di minoranza, per anni comandante di navi da crociera, già ufficiale sulla Quenn Mary 2 e rappresentante della proprietà. Non più navi commerciali ma refitting di grandi yacht. Aspettando la messa a terra delle barche (“ci vorrà un anno”) si lavorerà a mare. Anche per questo si cerca un altro tratto di banchina, “uno specchio acqueo di sessanta metri per settanta. Con la concessione – sottolinea Postorino – potremo arrivare ad ormeggiare 5 yacht contemporaneamente”. Il primo è arrivato, altri due starebbero per seguirlo a ruota nei prossimi mesi. Sul piccolo albergo e ristorante: “Stiamo ragionando su una serie di ipotesi. Ma per noi sono dettagli rispetto all’investimento generale sul cantiere. Se si faranno, saranno nella parte dei vecchi uffici”. Nel frattempo si andrà avanti con il resto (la demolizione del vecchio preventivata in primavera, ndr). Commenta Ricci, affiancato da Angelo Capuzzimanto: “Siamo soddisfatti: l’acquirente è serio, il progetto ci convince. C’è la volontà di gestire in trasparenza la trasformazione del cantiere. L’attività di ristrutturazione degli yacht porterà lavoro e rafforzerà l’indotto indiretto, nautico e turistico. Con il comandante c’è grande collaborazione: abbiamo scommesso sul ‘Portobello’, ovvero su come rendere attrattivo il porto commerciale. Stiamo facendo la nostra parte, con lo sblocco di cinque milioni di fondi statali”. Una parte per interventi già fatti nella darsena commerciale. “Il resto partirà a gennaio: dragaggio completo del porto antico, sistemazione banchine, illuminazione. Il 2016 sarà l’anno del porto e del Cantiere”. E sulle previsioni di attività ricettive e ricreative, il sindaco vota a favore.