Fano (PU) – Dopo averlo annunciato ieri, una delegazione di ristoratori fanesi è stata ricevuta questa mattina dal sindaco Massimo Seri, dall’assessore al Commercio Etienn Lucarelli e dal presidente di Aset Spa, Paolo Reginelli, per ribadire la volontà di tirare giù le serrande fino al 3 aprile. “La salute prima di tutto” è lo slogan con cui gli esercenti fanesi si stanno facendo capofila di un’iniziativa che ben presto è stata ripresa da tanti colleghi della provincia e che gli stessi ristoratori si augurano diventi nazionale.
Ovviamente, chiudere per circa un mese è un sacrificio e per questo oggi una rappresentanza di loro ha fatto alcune richieste specifiche al primo cittadino al quale, laddove non di competenza comunale, è stato chiesto di farsi portavoce delle loro istanze in Regione e al Governo. “L’inserimento della categoria Ristoratori nel Documento di programmazione economica finanziaria (DPEF) del governo e una moratoria fino a 120 giorni dalla fine del periodo di ‘emergenza’ disposto dal Decreto del presidente del consiglio dei ministri (DPCM) per Tosap, Tari, gas metano, acquedotto e tributi comunali”.
Sono queste le richieste avanzate dai circa 80 ristoratori fanesi aderenti che hanno deciso di chiudere le loro attività per far fronte comune contro il propagarsi dell’epidemia del Covid-19, anteponendo la salute pubblica ai propri interessi economici. Ben presto da Fano l’iniziativa si è propagata ad altre città tant’è che è stato studiato un nuovo logo tricolore che è stato approntato perché sia esposto in tutte le attività di somministrazione cibo e bevande dello stivale. “Arginare l’emergenza sanitaria Coronavirus è la priorità dei ristoratori – si legge in una nota -, che pensano anche a garantire i posti di lavoro dei propri dipendenti in questo durissimo momento di crisi. Per questo servono agevolazioni di accesso al credito, Cassa integrazione guadagni in deroga, sospensione dei pagamenti alle società iscritte all’albo dei gestori dell’accertamento/riscossione dei tributi locali e l’istituzione di un fondo di garanzia per piani di sviluppo, rilancio e riconversione delle attività d’impresa. Tutte misure utili alle imprese della ristorazione, ma anche alle imprese del commercio più in generale”.
Ed infatti, seguendo l’esempio coraggioso dei ristoratori di Fano, altre licenze e categorie professionali si stanno unendo in queste ore per adottare una strategia comune con cui porre velocemente fine a questa emergenza sanitaria, con la speranza che si torni il prima possibile alla normalità. Una volta ascoltate le istanze, il sindaco ha preso atto delle richieste definendole “legittime e condivisibili”, confermando la volontà dell’amministrazione di aiutare gli imprenditori che in questo momento stanno attraversando questa situazione.
Annunciata per domani una riunione con le associazioni di categoria dalla quale scaturirà un documento da presentare alla Provincia. Nel frattempo, Seri ha comunicato che telefonerà personalmente al governatore Ceriscioli e ai rappresentanti del governo Morani e Puglisi chiedendo di intervenire personalmente sulla questione.