Fano (PU) – Sarebbe dovuta essere una giornata indimenticabile invece sarà caratterizzata da celebrazioni meste e contenute e, soprattutto, a porte chiuse.
Sabato è il 25 aprile e quest’anno, nel 2020, sono 75 anni che l’Italia è stata liberata dal nazifascismo. In tutta Italia però le celebrazioni saranno riservate a pochi intimi, in seguito alle restrizioni previste dal Governo per evitare il contagio da Coronavirus.
Anche Fano reciterà lo stesso copione con la cerimonia che avverà alle 10.30 nell’atrio principale della Residenza Municipale, dove verrà apposta una corona d’alloro e suonato il Silenzio in presenza del Gonfalone.
“E’ dovere di tutte le persone democratiche – scrive il presidente di Anpi Fano, Paolo Pagnoni – ricordare e trasmettere alle nuove generazioni la cultura dell’antifascismo, perché il pericolo che questi possa tornare, venga sconfitto per sempre. I partigiani che allora hanno lottato per la democrazia e la libertà, lasciandoci una splendida Costituzione, avevano valori, ideali, coraggio, che si scontravano con la logica disumana e criminale dei nazifascisti che annullando la realtà umana degli ebrei, dei rom e degli oppositori politici, li sterminavano come insetti, cercando poi di cancellarne anche la memoria”.
“Contro le falsità che ancora girano in rete ricordiamo che il duce non ha creato le pensioni (la previdenza sociale nacque nel 1898 con la fondazione della Cassa nazionale di previdenza per l’invalidità e la vecchiaia degli operai. Mentre la pensione sociale viene introdotta solo nel 1969). Né tanto meno ha istituito la cassa integrazione, che fu varata nell’agosto 1947. Mussolini non inventò l’indennità di malattia (fu istituita il 13 maggio 1947 e nel ’68 fu estesa a tutti i lavoratori). E ancora: Mussolini non concesse il voto alle donne, che erano ammesse alle votazioni solo per piccoli referendum locali mentre erano del tutto escluse al voto per le elezioni politiche. La prima volta che le donne furono ammesse al voto fu al referendum del 1946”.
“Non siamo né ingenui sognatori né idealisti, ed è proprio in queste settimane, dove un nemico invisibile ci costringe a casa in un “distanziamento sociale”, che non ci appartiene, sono risultate evidenti le falle di una sanità pubblica. Queste settimane contribuiscano a formare una coscienza più consapevole nelle persone e diventi più realistica la possibilità di avere nel futuro più prossimo una società migliore, più equa, umana, libera e giusta. Il più bello dei regali per ricordare e festeggiare il 75esimo della Liberazione”.