

Apecchio (PU) – Quella andata in scena ieri ad Apecchio doveva essere un’iniziativa utile per porre l’accento sul valore dei piatti della tradizione ed alla fine l’Accademia della Cucina, delegazione di Pesaro e Urbino, ha centrato in pieno l’obiettivo grazie anche al sostegno del Comune di Apecchio e dell’Assemblea legislativa delle Marche.
D’altronde quando hai come protagonisti Salmì del Prete e birre artigianali non è poi così difficile valorizzare dei piatti tipici ma il merito dell’Accademia Italiana della Cucina è sicuramente quello di aver affrontato l’argomento non solo dal punto di vista culinario ma anche attraverso una interessante tavola rotonda andata in scena nella bella cornice del teatro comunale.
“La cucina tradizionale del Montefeltro e Massa Trabaria: le valorizzazioni delle De.Co”, questo il titolo del convegno che è stato aperto da Floro Bisello, delegato dell’Aic di Pesaro e Urbino. A seguire i saluti del consigliere regionale Mirco Carloni, che ha sottolineato come la valorizzazione delle tradizioni sia utile per promuovere anche il territorio, del sindaco di Apecchio Vittorio Alberto Nicolucci, del vice sindaco di Apecchio Fabio Perfetti e del coordinatore Aic Mauro Magagnini.
Particolarmente interessanti gli interventi di Massimo Cardellini, consigliere comunale con delega al turismo e all’enoalogastronomia, Piergiorgio Angelini, direttore del Centro Studi della Regione Marche, Massimo Pandolfi professore di botanica all’Università di Urbino e Raffaele Papi membro della Commissione De.Co e delegato Ais Urbino e Montefeltro che si è occupato di illustrare il perché dell’abbinamento del salmì con la birra artigianale.
Poi la serata è proseguita a Palazzo Ubaldini dove i quattro ristoranti di Apecchio riconosciuti con la De.Co. – Agriturismo Ca’ Cirigiolo, Agriturismo San Paolo, Civico 14+5, Ghighetta – hanno fatto degustare i propri Salmì del Prete, realizzato come da tradizione. I piatti sono stati accompagnati dalle birre artigianali rosse di Collesi (Ubi), Amarcord (Ama Bruna) e Venere (Venere Rossa) perché è stato disciplinato che è proprio la birra artigianale “rossa” la migliore per accompagnare il Salmì del Prete.
A curare il servizio in sala sono stati gli studenti dell’Istituto Alberghiero di Piobbico magistralmente coordinati dallo chef Roberto Dormicchi.