Unioni e fusioni Comuni, Gostoli (Pd): “Una opportunità: serve una legge regionale e aprire costituenti dal basso”
- 13 Ottobre 2015
Pesaro (PU) – “Alle Marche serve una legge regionale organica sulle unioni e fusioni dei Comuni”, è stata la proposta del segretario provinciale Pd, Giovanni Gostoli, che venerdì scorso ha incassato il voto unanime della prima Direzione provinciale. Una legge che peraltro c’è in altre regioni perché – sostiene il segretario democrat – “un tema così importante deve avere una programmazione e non può essere affrontato solo in emergenza”. Gostoli ha poi aggiunto: “Per governare il cambiamento, però, non possiamo subirlo dall’alto, ma costruirlo dal basso. C’è bisogno di aprire un percorso costituente dai territori. Siamo convinti che le unioni dei comuni e le fusioni non sono solo strumenti per unire due o più comuni, ma una nuova veste amministrativa per governare meglio il territorio”.
“Noi vogliamo modernizzare il sistema di governo degli enti locali – ha proseguito Gostoli – perché siamo convinti che attraverso una nuova architettura istituzionale c’è un pezzo importante della crescita e del miglioramento della qualità della vita per i cittadini. Siamo difronte a un bivio: cambiare questo Paese oppure perdere altro tempo. Oggi declinare i Comuni in chiave moderna significa avere a cuore il sistema del welfare che è l’insieme delle opportunità che costruiscono una comunità. Servizi, infrastrutture, istruzione, socialità, assistenza, attività produttive, beni culturali, opportunità di lavoro: sono questi i fattori che contribuiscono allo stato di benessere. Senza di essi le persone, a cominciare dai giovani, decidono di vivere altrove. Di fronte a questa situazione abbiamo un sistema di autogoverno inefficiente, frammentato, sempre in emergenza. Ormai da diverso tempo i Comuni, in particolare quelli piccoli, vivono una crisi di prospettiva e oltre alle difficoltà finanziarie assistiamo a un progressivo spopolamento e invecchiamento. La crisi economica non ha fatto altro che allargare ferite profonde sull’erogazione dei servizi, fare investimenti e addirittura sulla possibilità di chiudere in pareggio i bilanci comunali. Per prima cosa bisogna fare chiarezza: il tema non è sopprimere i Comuni, ma piuttosto come organizziamo il governo locale per fare ciò che serve ai cittadini – aggiunge il segretario provinciale Pd – E’ prima di tutto una sfida culturale di governo: da un lato c’è chi vuole tornare al campanile; dall’altro, c’è chi come noi vuole fare rete e mettere insieme la progettualità”.
Poi le priorità sulle cose da fare per favorire percorsi di aggregazione. “In primo luogo – dice Gostoli – bisogna investire nelle Unioni dei Comuni e mettere insieme progettualità in una dimensione più adeguata per essere competitivi. Attraverso ambiti omogenei che sono stati definiti dalla Regione Marche (delibera 124/2015) con il coinvolgimento dei sindaci del territorio. Nella nostra provincia sono sei, delineate sull’esperienza positiva degli ambiti sociali: Pesaro e Bassa Val de Foglia, Fano e Cesano, Bassa Val Metauro e poi le tre unioni montane del Montefeltro, Urbino e Alta Valle del Metauro, Cagli. Bisogna rafforzare queste sei grandi aree di cooperazione tra comuni per migliorare i servizi e promuovere lo sviluppo economico con una programmazione intercomunale con assetti istituzionali snelli e efficienti”.
E poi il tema delle fusioni, continua Gostoli: “In secondo luogo, all’interno degli ambiti aprire un dibattito sulle fusioni dei comuni. Laddove c’è già un’unione è più semplice immaginare una fusione elaborando degli studi di fattibilità insieme agli attori sociali, economici e culturali, alla partecipazione dei cittadini. Le fusioni non sono uno strumento burocratico sempre valido, ma una grande opportunità in particolari circostanze. Oltre ai benefici delle risorse finanziarie e alle buone pratiche gestionali che tagliano le spese degli apparati per investirli in servizi ai cittadini, le fusioni sono talvolta il luogo per una migliore progettualità amministrativa in grado di dare futuro ai Comuni. Senza cancellare i Municipi, ma facendoli vivere in una nuova veste di governo locale capace di garantire un buon sistema di welfare”.
Dopo la direzione provinciale che ha approvato la relazione il Pd provinciale organizzerà sei incontri nei sei ambiti omogenei con la volontà di aprire una riflessione profonda nei territori.
“La sfida è essere protagonisti di innovazione e modernizzazione o soggetti di conservazione” – conclude Gostoli – “E’ finita la stagione delle chiacchiere, adesso si è aperta quelle delle riforme che può diventare una delle stagioni più belle del Paese”.