

Roma – “Il mondo intero esploderebbe. Non lo permetterò”. Lo ha detto Donald Trump a margine di un incontro con i giocatori della Juventus nello Studio Ovale che di contenuto sportivo ha avuto ben poco.
“Gli ho chiesto: ‘Sei d’accordo che l’Iran abbia armi nucleari?’ Lui non voleva parlarne, ma si capiva che non gli piaceva. E allora gli ho detto: ‘Se ti va bene, io e te abbiamo un problema.’ Ma in realtà non gli va bene. Forse bisognerà combattere. E forse finirà molto velocemente. Ma combattere o no, non possiamo permettere che l’Iran abbia un’arma nucleare. Il mondo esploderebbe. Non lascerò che succeda”.
A far crescere la tensione anche l’annuncio, da parte del regime iraniano, dell’uso di missili ipersonici in risposta ai bombardamenti israeliani. Le agenzie iraniane parlano di nuova tecnologia militare in grado di eludere i sistemi di difesa aerea. Il leader supremo Ali Khamenei ha respinto ogni richiesta americana: “Non ci arrenderemo. Se gli Stati Uniti o Israele attaccheranno, risponderemo senza limiti”.
Le parole di Trump hanno acceso un dibattito anche all’interno del fronte conservatore americano. Tucker Carlson e Rand Paul, esponenti della corrente “non interventista” repubblicana, hanno espresso forti perplessità su un eventuale attacco all’Iran. Carlson ha dichiarato che “invocare l’attacco contro l’Iran significa trascinare gli Stati Uniti in una guerra che non ci serve”. Altri, come il vice presidente J.D. Vance, pur non chiedendo esplicitamente l’intervento, hanno difeso il diritto del presidente di valutare l’azione militare, sottolineando che “tocca a lui decidere come fermare l’arricchimento nucleare iraniano”.