Fano (PU) – “Costruiamo un sogno, musica e parole a sostegno della scuola di Al-Hikma nel Campo Profughi di Atma in Siria”. È questo l’urlo di battaglia del cronista fanese Lino Balestra che, assieme al cinereporter Nino Fezza e all’amministrazione Comunale ha organizzato l’evento “Io sto con i bambini”, in programma per martedì 1 agosto alle 21.15 alla Rocca Malatestiana. L’iniziativa, alla quale hanno aderito anche Michele Brocchini, presidente del Paese dei Balocchi, Barbara Brunori, vicepresidente del consiglio comunale, Lucia Tarsi, docente del liceo Nolfi, Stefania Carboni, educatrice e il Rotaract Club Valle del Metauro, ha come scopo principale una raccolta fondi in favore della scuola siriana sopracitata, grazie alla quale molti bambini verranno tolti dalla strada e dai problemi che ne conseguono. La serata, che avrà un costo di 10 euro (tutti i ricavi verranno devoluti in beneficenza), vedrà protagonisti diversi artisti fanesi tra cui Stefano Fucili, Elisa Ridolfi, Luca Vagnini, Frida Neri, Anissa Gouizi e il Trio Carbone, che si esibiranno sul palco della Rocca. Parteciperanno alla serata anche i musicisti Tommaso Baldini (chitarre e Bouzouki), Danilo Lovino (tastiere) e Roberto Panaroni (basso) che si alterneranno con gli altri artisti, ognuno tramite il proprio linguaggio, raccontando a modo loro il tema dei profughi siriani. A tirare le fila e coordinare tutti i soggetti ci penseranno lo stesso Balestra e il coordinatore artistico Fabrizio Bartolucci, per uno spettacolo benefico che di certo lascerà il segno. “Eventi del genere sono importantissimi – hanno affermato il sindaco Massimo Seri e l’assessore alla Cultura, Stefano Marchegiani – arte, musica, racconti, che dialogano tra loro per far passare un messaggio di solidarietà e donare un aiuto concreto ai bambini siriani”. “Un evento fondamentale – ha aggiunto Nino Fezza, che da sempre si fa principale portavoce per manifestazioni in favore dei campi profughi siriani -. Quello che voglio però far capire alle persone è che partecipare ad iniziative come questa non è un gesto di solidarietà, bensì un vero e proprio atto d’amore”.