Fano (PU) – Alle 6.15 di questa mattina l’incubo è finito. Il sindaco Massimo Seri ha potuto tirare un sospiro di sollievo ed emettere un’ordinanza con la revoca dell’allarme bomba che ha riportato la vita fanese alla normalità ad eccezione della riapertura delle scuole, rimandata a domani. È stata una nottata interminabile per tutti gli addetti ai lavori ma anche per i cittadini che, nonostante il tutto sia successo in poche ore, hanno reagito alla grande, si sono uniti e hanno evacuato la zona rossa senza troppi disagi. Il Coc, con Prefetto Carla Cincarilli e sindaco Massimo Seri al comando, con il supporto di assessori e tecnici comunali, ha coordinato tutte le operazioni per la messa in sicurezza dei cittadini e la rimozione dell’ordigno. Dopo una lunga riunione tra artificieri, capitaneria di porto e istituzioni, intorno alle 2.30 è iniziata la fase di preparazione con l’allestimento di tutte le attrezzature e materiale utile per lo spostamento. Intorno alle 5, tensione assoluta e massima concentrazione, quando gli artificieri del Regimento Genio Ferrovieri dell’esercito hanno imbracato la bomba con una sorta di rete e con movimenti ridotti al minimo per evitare vibrazioni pericolose, lo hanno trasportato fino all’acqua. Da qui la palla e la giurisdizione è passata agli artificieri della Marina che con un cavo lungo 400 metri, hanno agganciato la bomba e l’hanno trainata, con il supporto della capitaneria di porto, a 2 miglia dalla riva (circa 4 chilometri) passando attraverso i 2 frangiflutti. Arrivati a destinazione, i militari hanno piazzato un segnalatore e hanno abbandonato l’area (che verrà presidiata fino all’esplosione dell’ordigno, la quale potrebbe avvenire da se entro 5 giorni o indotta al termine del tempo stabilito). Dopo pochi minuti la chiamata in centrale operativa, il sospiro di sollievo e il lungo applauso che ha sancito la fine di una giornata interminabile.