Mirisola (FI) dopo la protesta flop dei commercianti: “Silenzio assenso o paura?”
29 Luglio 2015
Fano (PU) – Ricompattare il centro destra per ridare una speranza alla città e ai commercianti. E’ questo il pensiero del coordinatore di FI Stefano Mirisola dopo il flop della manifestazione di protesta degli esercenti di lunedì scorso.
“Quello che affermano i portavoce dell’associazione ‘Apriamo il Centro’ e’ davvero grave – esclama Mirisola – se ora siamo arrivati pure a dover aver paura di esternare i propri pensieri, significa che non c’è democrazia. Da un lato posso capire che sfilare ed esporsi contro l’amministrazione sia un gesto importante che comporta coraggio ma dall’altro faccio una riflessione, il silenzio è assenso all’operato della giunta o semplice paura di mettersi in prima linea? A sentire gli sfoghi quotidiani di cittadini, esercenti, operatori ed associazioni che imperversano su giornali e social penso che il flop del corteo passi in secondo piano e che il popolo chiede il perché delle scelte scellerate di questa giunta che in un anno hanno portato alla moria di tutta la città”.
“Sicuramente alcune cose andavano cambiate e migliorate, non serve l’ipocrisia di dire che tutto andava bene e ora non più. Ma questo modus operandi del disfare appartiene alla vecchia politica e ripartire da zero lasciando la città in ginocchio è agghiacciante e tipico dell’ideologia comunista che con una mano toglie ai cittadini e con l’altra accontenta una ristretta cerchia radical chic. Senza parlare dell’indegno metodo di mettere le mani in tasca ai Fanesi tramite le multe a tolleranza zero.
Penso che sia giunta l’ora di ridare una speranza alla città, di dare un’alternativa valida alla sinistra e ciò può avvenire soltanto se tutte le forze che si riconoscono negli ideali del centrodestra collaborino al tavolo già costituito da Forza Italia, Lega e Fratelli di Italia iniziando una seria e concreta opposizione in consiglio comunale.
Se ritorniamo al clima del 2004, quando si lavorò tenacemente per la cittá, tenendo ben presenti gli errori del passato e le scelte politiche sbagliate per far si che non si ripetano in futuro, ce la possiamo fare”.