Fano (PU) – Una lettera alla presidente del consiglio comunale Rosetta Fulvi per invitarla a censurare il comportamento di alcuni consiglieri. E’ quanto hanno scritto quelli del Movimento a 5 Stelle dopo che una loro consigliera (Roberta Anuisni) è stata aggredita verbalmente durante la seduta della Commissione di garanzia e Controllo in cui si è discussa la proposta di relazione della Presidente Ansuini sul famigerato caso “Rincicotti & Orciani”. “Per quanto consapevoli che dibattiti sopra le righe e caratterizzati anche da toni accesi siano fisiologici nell’ambito degli organi istituzionali in cui si confrontano maggioranza ed opposizione –scrivono i consiglieri comunali e gli attivisti di Fano a 5 Stelle – riteniamo che nel corso di tale seduta si è invece assistito ad una vera e propria aggressione verbale nei confronti di Roberta Ansuini e di tutto il gruppo del Movimento 5 Stelle, da parte dei consiglieri Aguzzi e Severi”.
“La circostanza che tali ingiurie provengano da persone citate nella proposta di relazione stessa, poiché in qualche modo coinvolte nella vicenda, non solo pone con maggiore urgenza all’attenzione dell’opinione pubblica la questione dell’opportunità che in Commissione siedano, in qualità di ‘controllori’, gli stessi soggetti il cui operato viene esaminato nell’ambito della stessa, ma soprattutto rende assolutamente intollerabile l’attacco nei confronti della Presidente Roberta Ansuini che, completamente isolata nello scenario politico locale se non fosse stato per il supporto incondizionatamente garantitole dagli attivisti del Movimento 5 Stelle, ha svolto un encomiabile e scrupoloso lavoro di sintesi dei verbali e della documentazione raccolta in esito alle numerose sedute dedicate al tema, nonché di proposta di azione al Sindaco per tentare di appurare almeno una parte delle responsabilità di operazioni sciagurate che sono costate a tutti i fanesi 1,4 milioni di euro di soldi pubblici”.
“Confidando che anche a Lei ripugni questo modo di intendere la politica, con la presente intendiamo richiederle formalmente un intervento di censura nei confronti dei sopracitati consiglieri, a garanzia di tutta l’opposizione e non solo di coloro che si sono sentiti pregiudicati dalla condivisione della proposta di relazione con la stampa, atto che oltretutto rientra nella prassi democratica del consiglio comunale e persino di autorevoli commissioni parlamentari, in quanto ispirata ai più elementari principi di trasparenza nei confronti dei cittadini”.