

Avevano promesso che sarebbero arrivate in Australia senza mai prendere l’aereo. In realtà uno ne hanno preso, quello che da Timor Est le ha portate nella terra dei canguri, ma non per questo la loro impresa rimane meno stoica. Ania Baldoni, 30enne di Senigallia e Gloria Giacci, 24enne di Fossombrone, hanno realizzato il loro sogno e lo hanno fatto dopo 235 giorni di viaggio, o meglio, di “Dreamers in Viaggio”.
Questo, infatti, il nome del blog in cui le due ragazze “sognatrici” hanno raccontato la loro esperienza seguite da oltre 3mila followers: 31.380km, 3 continenti, 13 paesi, 19 treni, 15 navi, 26 autobus e 1 aereo. Questi i numeri impressionati di un’esperienza iniziata e finita alla Stazione ferroviaria di Senigallia
“Questo il momento giusto per inseguire le proprie passioni – avevano detto alla vigilia della partenza – perché più passa il tempo più le occasioni diminuiscono” e poco conta se, per fare questo, Ania aveva dovuto lasciare il lavoro.
Dopo aver girato letteralmente mezzo mondo, seguendo un itinerario che le ha viste passare per Vienna, Varsavia, Mosca, per poi salire sulla mitica transiberiana facendo tappa in Siberia, Mongolia e poi dritte fino a Pechino, hanno attraversato la Cina per poi entrare in Vietnam, Cambogia e Thailandia. Avvicinandosi al caldo equatoriale hanno attraversato Malesia, Singapore e le numerosissime isole dell’Indonesia fino ad arrivare a Timor Est per poi raggiungere finalmente la meta finale.
“Siamo tornate sicuramente diverse da come siamo partite – affermano le ragazze -: più ricche (dentro), più mature, più consapevoli e davvero grate di tutta la meraviglia che il mondo ci ha regalato. Ci siamo emozionate di fronte ai tramonti dell’Indonesia, abbiamo scalato le montagne innevate della Mongolia e ci siamo tuffate nei mari cristallini della Thailandia. Abbiamo vissuto momenti di gioia pura e ci siamo fatte forza una con l’altra per affrontare i momenti di difficoltà che non sono mancati. Abbiamo trascorso 4 giorni consecutivi sul treno della transiberiana senza mai scendere, mangiando cibo liofilizzato mentre cercavamo di comprendere il russo”.
E ovviamente, in 235 giorni di viaggio da un capo all’altro del mondo, non sono mancati nemmeno i momenti di tensione: “A Singapore – spiegano – siamo state trattenute dalla polizia che ci ha sequestrato lo spray al peperoncino (non prima di averlo spruzzato accidentalmente tra la folla suscitando il panico generale)”.
Tante però anche le soddisfazioni, come quella di essere investite del titolo di “Turiste dell’Anno” da un capitano della nave che le ha fatte attraversare un’isola indonesiana direttamente nella cabina di pilotaggio.
Dopo quest’esperienza, ora per Ania e Gloria è il momento di rituffarsi nella quotidianità anche se, visto i precedenti, c’è da scommettere che per le due ragazze la valigia sia sempre pronta: “Ora speriamo che vada in porto un progetto lavorativo che abbiamo in piedi – concludono – che, incrociando le dita, dovrebbe darci la possibilità di continuare a viaggiare”.