

Urbino (PU) – Nessuna certezza concreta ancora per il C.r.a.s. di Ca’ Girone di Urbino: le associazioni animaliste e ambientaliste hanno sollecitato l’amministrazione regionale e provinciale per ottenere una linea programmatica che ne garantisca il riconoscimento regionale, ma nonostante le rassicurazioni in merito rilasciate nell’incontro con l’assessore Pieroni del 26 ottobre scorso, l’impasse burocratico non ha sviluppato ancora alcuna prospettiva. Nel frattempo – si legge in una nota a firma delle associazioni – gli operatori della struttura stanno continuando il loro impegno nonostante siano a stipendio ridotto da oltre due mesi per la scarsità dei mezzi finanziari messi a disposizione che non ne garantiscono ancora nessun futuro. Teniamo a sottolineare – proseguono – che esistono pochi centri di recupero di animali selvatici dove gli operatori siano così presenti, con interventi tempestivi ed efficaci, con una esperienza sviluppata in molti anni di lavoro a cui hanno dedicato, con particolare dedizione, attenzione e professionalità. Inutile dire – concludono – che la chiusura del C.r.a.s. che fino ad oggi ha operato nella nostra provincia, sarebbe un danno ambientale enorme per il nostro territorio, per questo le associazioni ambientaliste e animaliste sono profondamente unite in questa battaglia per garantire un servizio che si è sempre contraddistinto come vera eccellenza”