Fano (PU) – Aset Spa chiude con un utile di 1,5 milioni di euro il bilancio consuntivo 2014 registrando una diminuzione del 2% sulle tariffe domestiche. Ieri il consiglio di amministrazione ha approvato all’unanimità il conto economico per un fatturato di 37 milioni di euro, cresciuto del 3% rispetto all’anno precedente. Destinati anche 300 mila euro per un fondo anticrisi.
“Un bilancio solido – ha dichiarato la presidente dell’azienda, Lucia Capodagli -, ulteriore segnale di un’efficienza, sia sul fronte dei servizi resi ai clienti, sia dal punto di vista puramente economico”. “Aset Spa ha una capacità finanziaria importante – ha aggiunto -, che ci consentirà di affrontare con tranquillità le nuove sfide che ci sono davanti”.Sul piano degli investimenti, ad esempio, l’azienda ha previsto circa 3,2 milioni per ampliamenti e rifacimenti delle reti dell’acquedotto a Fano, Mondolfo e Monte Porzio; 1,9 milioni per le manutenzioni del servizio depurazione e l’ampliamento del depuratore di Ponte Sasso, i cui lavori inizieranno dal prossimo autunno; circa 800 mila euro per scolmatori a mare e fognature a Fano; sul fronte dell’igiene ambientale sono previsti, infine, oltre 2 milioni in nuovi mezzi, attrezzature e infrastrutture. L’ultimo aumento delle bollette, infatti è antecedente e “ad esempio per Fano, nel piano economico di igiene ambientale per il 2015 abbiamo previsto servizi di pulizia ulteriori – ha spiegato la Capodagli – e ci sono proiezioni che ci fanno prevedere la possibilità di un calo delle tariffe vicino all’1%, la cui concretizzazione è responsabilità esclusiva del comune socio”.
La presidente di Aset Spa ha evidenziato l’importanza del fondo anticrisi, per gli utenti di 13 comuni: “Ogni amministrazione comunale – ha spiegato – potrà predisporre un regolamento per creare graduatorie ad hoc, secondo i parametri Isee, per famiglie che potranno beneficiare di sconti o esenzioni fino al completo esaurimento dei 300 mila euro”.Nonostante la presa in carico da parte di Aset spa di tutti gli investimenti (quelli sulle reti, ad esempio, erano in capo alla società patrimoniale, ndr.), il ritorno degli investimenti (Roi) è pari a 8,79, rispetto a 4.13: “Questo è conseguenza di un’ulteriore ottimizzazione dei costi operativi – ha spiegato la presidente -, con un’azione determinata su materie prime, consulenze e ogni tipo di spesa, senza per questo rinunciare alla qualità dei servizi”.