Marche – La guardia di finanza di Macerata ha denunciato 53 dirigenti della Regione Marche, colpevoli di aver assunto 776 lavoratori a tempo indeterminato senza regolare concorso. “Nel dettaglio – scrivono in una nota le fiamme gialle -, le attività investigative svolte hanno permesso di accertare che i dirigenti denunciati, con le loro condotte illecite, hanno causato una spesa per l’ente Regione di 121.792.009 di euro pari all’importo degli stipendi corrisposti ai dipendenti indebitamente stabilizzati. La complessa attività operativa, che si è sviluppata per oltre 18 mesi su tutto il territorio regionale attraverso lunghi e articolati esami testimoniali e documentali, ha infatti permesso di far emergere sistematiche e diffuse violazioni costituenti reato. In particolare, i dirigenti denunciati hanno prima di tutto eluso la normativa di settore omettendo di predisporre i previsti ‘Piani triennali del fabbisogno del personale’, documento fondamentale per consentire alla Regione Marche, di preventivare le necessità di personale da assumere. Tale omissione, determinando la mancata verifica preventiva delle effettive esigenze di assunzioni, ha consentito la ‘stabilizzazione’ indebita di 776 dipendenti già assunti a tempo determinato. In molti casi, inoltre, non sono state attivate le necessarie procedure di concorso pubblico, mentre in altri si è proceduto alla predisposizione di ‘bandi fotografia’, cioè veri e propri provvedimenti illeciti, formati esclusivamente per assumere dipendenti predeterminati. In tali bandi, infatti, i requisiti previsti sono stati ‘fotografati’ su quelli effettivamente posseduti dai lavoratori interessati, arrivando persino a pubblicare il relativo bando di concorso il giorno successivo a quello in cui il dipendente da stabilizzare aveva maturato i requisiti indicati”. “In questi casi – spiega la GdF -, sono state accertate responsabilità a 11 lavoratori stessi avendo essi falsamente attestato il possesso di requisiti in realtà non posseduti. In un caso si è proceduto a denunciare il lavoratore per il reato di truffa aggravata (art.640, 2° comma, Cod.Pen.), mentre gli altri sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria. La vicenda è stata segnalata anche alla Procura Regionale della Corte dei Conti, presso la Sezione Giurisdizionale per la Regione Marche di Ancona, per le valutazioni di competenza ai fini dell’accertamento delle eventuali condotte di danno erariale in capo ai responsabili”.