Fano (PU) – Il costante controllo del territorio e l’attenzione verso i reati predatori degli uomini del commissariato di Fano, coordinati dal Dirigente Stefano Seretti, hanno portato smascherare un sodalizio criminale specializzato in furti in esercizi commerciali operante tra Emilia-Romagna e Marche.
Mercoledì scorso attorno alle 8 di sera a Sant’Orso di Fano, gli agenti del commissariato hanno arrestato un cittadino rumeno di 30 anni, per ricettazione e possesso di strumenti da scasso.
L’uomo a bordo di un furgone chiuso, risultato poi rubato in Romagna il 13 di Dicembre, si aggirava in compagnia di un complice, nei paraggi del centro commerciale, concentrando le sue mire verso la ferramenta. Come spesso sta avvenendo ultimamente, il lasso di tempo in cui questi reati predatori avvengono, si concentra tra le 20 e le 22, orario in cui la presenza delle persone è minima. Probabilmente era proprio questo il piano del duo.
Prima di operare, verso la ferramenta, il furgone però, si è portato nel parcheggio antistante lo stadio di calcio, in via Soncino, dove sono sopraggiunti altri due connazionali a piedi. A quel punto sono entrati in azione gli agenti delle volanti che hanno intuito, con l’esperienza e professionalità, le intenzioni del gruppo. Ma l’arrivo degli agenti ha creato il parapiglia tra i 4, tre dei quali sono stati bloccati dagli agenti. Il compare del rumeno alla guida ha fatto perdere le sue tracce mentre le manette sono scattate per il 30 alla guida.
Nei confronti dei due connazionali arrivati nel parcheggio, non sono stati ravvisati reati e pertanto sono stati lasciati liberi, mentre l’autista è stato portato nelle celle di sicurezza del commissariato. Notevole la refurtiva ritrovata all’interno del mezzo rubato, tutta riconducibile ad articoli di ferramenta. ancora imballati sono stati trovati compressori, trapani, idropulitrici ed anche articoli per la pulizia e alcuni giocattoli.
Il rumeno in giornata è stato processato per direttissima e dopo la convalida dell’arresto il giudice ha disposto la misura cautelare in carcere. Ora si cerca di risalire ai relativi proprietari della merce ritrovata mentre il furgone è stato restituito ai legittimi proprietari.