Fano (PU) – Non è stata sufficiente neanche la pioggia a scoraggiare gli oltre 100 studenti che, questa mattina, hanno invaso il Pincio per seguire i consigli degli agenti del commissariato e della polizia postale. Si è svolto infatti nella mattinata di oggi “Una vita da social”, campagna educativa itinerante in tutta Italia, sui temi dei social network, cyberbullismo, adescamento online e sull’importanza della sicurezza della privacy. La mattinata è iniziata con una dimostrazione pratica delle forze dell’unità cinofila, con la supervisione del vice questore aggiunto Stefano Seretti, che hanno dato “spettacolo” difronte ad un fiume di giovani studenti molto interessati.
Un agente ha prima presentato il suo compagno a 4 zampe, uno splendido esemplare di pastore tedesco, utilizzato dalla polizia in delicate situazioni di ordine pubblico. Poi una vera e propria dimostrazione pratica quando un piccolo labrador, specializzato nella ricerca di esplosivi, si è esibito con il suo padrone. In pochi minuti il cane è stato in grado di localizzare e segnalare all’agente di polizia una minima quantità di esplosivo C4, precedentemente nascosta all’interno di un’auto parcheggiata. La giornata è proseguita all’interno del truck itinerante, posteggiato al Pincio, dove alcuni agenti sono entrati nello specifico parlando dei pericoli nei quali è possibile imbattersi in rete. Secondo una ricerca di Skuola.net, realizzata per la Polizia di Stato, su un campione di circa 4.000 studenti di scuole medie e superiori, 2 studenti su 3 affermano che le proprie competenze digitali provengono in tutto o quasi da esperienze di apprendimento extra scolastico.
Solo l’8% degli intervistati attribuisce alla scuola un ruolo fondamentale nell’alfabetizzazione informatica. Da questi dati si può capire l’importanza delle attività di formazione e sensibilizzazione che, nell’anno passato, hanno coinvolto una buona fetta ma non la totalità degli studenti. Il 58% dei ragazzi, nell’anno scolastico 2014/2015, non ha ricevuto dalla scuola incontri di formazione sull’uso consapevole della rete e proprio questi giovani potrebbero essere i soggetti più a rischio nell’incappare in fenomeni di cyberbullismo o addirittura in situazioni peggiori.