Fano (PU) – “Di domani non c’è certezza” recitava Lorenzo De Medici, ma anche l’esecutivo di Seri che si interroga su chi piazzare alla presidenza del Consiglio comunale dopo l’elezione di Renato Claudio Minardi in Regione. La partita si gioca sul futuro di Rosetta Fulvi a cui, per via di accordi interni al Partito Democratico, va affidato un ruolo. Tra il gruppo dei democratici non tutti sono propensi a sostenere l’ex Ds come erede di Minardi, per cui si era ipotizzato un suo ingresso in giunta, ma il rimpasto non è certo e se dovesse esserci avverrebbe solo ad inizio settembre. Seri non vuole associare la volontà di rimodulare il proprio esecutivo con il risultato delle regionali. Perciò, si sta facendo sempre più credibile l’ipotesi secondo cui la Fulvi possa essere impiegata in Regione nella segreteria del gruppo del Pd.
Mansione che saprebbe svolgere con qualità visto che fino a un mese fa è stata capo di gabinetto dell’assessore alla Sanità Almerino Mezzolani. Secondo le fonti di palazzo, per la poltrona da presidente del Consiglio, Seri sceglierà uno tra Federico Perini e Cristian Fanesi: entrambi fanno parta della corrente dei giovani Pd che da tempo chiede una riconoscenza politica all’interno dei quadri della maggioranza. Il primo può giocare sul fatto di avere fatto una buona figura nelle primarie per le regionali, mentre il secondo fa leva sull’esperienza maturata all’interno del Pd in questi anni.
Il segretario del Pd Stefano Marchegiani spinge per un staffetta interna al Pd: “Non vedo il motivo per cui ci debba essere un cambio di casacca alla presidenza del Consiglio. Domani faremo una segreteria per analizzare il voto e stilare una prima lista di nomi da cui pescare. Fanesi e Perini? Sono profili spendibili che si stanno impegnando in Consiglio comunale”. Riccardo Severi capogruppo di Noi Città invece va controcorrente rispetto a quanto afferma Marchegiani. Per lui la presidenza del consiglio comunale non deve essere “ad appannaggio di un solo partito. Si deve individuare una figura di qualità che rappresenti tutti i gruppi presenti all’interno del consiglio comunale”. Il profilo giusto lo potrebbe avere il giovane Mattia De Benedictis che proviene dai Giovani di Seri. Fuori dai giochi pare Francesco Torriani che, dopo il passo indietro nella candidatura alle regionali, si è defilato dalle scelte del Pd. Sarà forse una coincidenza che nel seggio di Fenile, suo roccaforte elettorale, il primo partito è stato il Movimento a 5 Stelle?